Rivendica al suo partito il cambio di passo – «oggi l’Italia è rappresentata dal ministro Centinaio ai tavoli europei, non da funzionari…» – e l’attenzione del nuovo ministro per il problema del riso asiatico. L’eurodeputato lombardo Angelo Ciocca (Lega) insiste però sulla necessità di non lasciar cadere nel dimenticatoio il dossier sulla clausola di salvaguardia, per il quale si è speso in questi anni.
C’è il rischio che la clausola sfumi?
Noi lavoriamo per evitarlo e anche durante il recente Consiglio UE in Lussemburgo, oltre alle molteplici criticità relative ai fondi PAC, il ministro Centinaio ha sollevato l’attenzione sul tema della clausola di salvaguardia: sono convito che lavorando in sinergia l’obiettivo della sua applicazione potrà avvenire in tempi rapidi. La parola d’ordine sarà fare squadra, a livello europeo, nazionale e regionale.
E’ quello che chiede la filiera, attraverso l’Ente Risi…
Ma non è quello che è avvenuto negli anni scorsi. Non dimentichiamo che fin dal 2014, come Risoitaliano ha evidenziato, il Mise ha presentato la richiesta senza ottenere una risposta, tant’è che nel febbraio dello scorso anno ho presentato un’interrogazione alla Commissione, per appurare se intenda, nel rispetto delle regole internazionali di mercato, adottare misure di salvaguardia e sorveglianza, ripristinando i dazi doganali per tutelare e preservare un prodotto storico di alta qualità come il riso italiano. Inoltre, l’8 marzo 2017, ho proposto una risoluzione del Parlamento europeo sulla tutela del comparto risicolo italiano, sempre chiedendo limitazioni all’import. E non è tutto.
Cos’altro?
Pochi giorni dopo un’interrogazione chiedeva conto delle rivelazioni emerse sul fallimento della cooperazione, sottolineando che le agevolazioni finanziarie sull’export di riso dai paesi in via di sviluppo all’Europa non aiutano la loro economia e rischiano di distruggere interi comparti agroalimentari in Italia.
La Commissione ha risposto sulla clausola?
No. Ed infatti il 6 aprile del 2017 abbiamo presentato una ulteriore interrogazione e il 28 settembre ho chiesto alla Commissione di approfondire i risultati della consultazione pubblica attuata sulle Modifiche del regolamento (UE) n. 978/2012 prima della relazione finale.
Nel frattempo il governo italiano cosa faceva?
Sappiamo dalle cronache, perchè lo avete riferito anche voi, che il 24 novembre 2017 il Ministro Maurizio Martina in un comunicato ufficiale diceva di aver inviato il dossier per la richiesta di clausola di salvaguardia. Se non che tale documento non risultava agli uffici europei. Si è sollevata una cortina di fumo sulla notifica del dossier che ha dato l’impressione di una incertezza di fondo, proprio mentre le importazioni aumentavano e si assisteva a un graduale abbandono delle aree adibite alla coltivazione del riso in Europa, con un evidente danno anche alla biodiversità. Queste pressioni sono servite.
Perché?
Perchè il 20 febbraio di quest’anno è stata presentata la richiesta della clausola salvaguardia dal Governo italiano, quella che doveva essere stata presentata a novembre, e nel marzo si è aperta l’inchiesta. Ora non dobbiamo mollare.