«Tra gli operatori agricoli biologici del Piemonte si rileva la presenza di aziende risicole su appezzamenti di terreno perfetti, da sempre in monosuccessione a riso,assolutamente liberi dalla minima infestazione, a colpo d’occhio molto produttivi ed asseritamente in regime di biologico da anni. Com’è possibile che un campo “biologico” si presenti perfettamente esente da infestanti, o comunque in condizioni non diverse dai campi limitrofi convenzionali?». L’europarlamentare vercellese della Lega Nord, Gianluca Buonanno (foto piccola), ha presentato quest’interrogazione a Strasburgo. «È lecito chiedersi- prosegue Buonanno -se in alcuni casi ci si trovi di fronte ad imprenditori che, attirati dal guadagno assicurato dall’etichetta “bio”, non si astengano dall’utilizzo di agro farmaci chimici di sintesi». La quotazione del riso biologico è tripla del convenzionale, «quindi – spiega l’europarlamentare – un produttore di “finto bio” moltiplica per tre il suo guadagno. Per la salute delle aziende convenzionali si tratta di fronteggiare l’avanzata diun vero e proprio male del finto riso biologico». «Questa è concorrenza sleale – conclude Buonanno – operata da aziende di tipo misto che inevitabilmente eliminano i veri produttori biologici». (30.09.14)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.