Piemonte e Lombardia stanno costruendo i rispettivi Psr avendo cura di uniformare le misure agroambientali che riguardano il riso. La richiesta è venuta dall’Ente Nazionale Risi e riflette un’esigenza reale: nella programmazione 2007/2013 erano emerse notevoli difformità di trattamento tra le aziende risicole lombarde e quelle piemontesi, a tutto vantaggio delle prime. In soldoni, la stessa misura prevedeva, per ricevere gli aiuti del secondo pilastro, operazioni diverse ma soprattutto premi diversi. In una regione, per la medesima misura, potevano cambiare le dimensioni dei canali da tenere colmi durante l’asciutta, ma soprattutto cambiavano i parametri economici, col risultato che per la medesima misura un’azienda lombarda percepiva un centinaio di euro ad ettaro e una piemontese circa la metà. “Un problema particolarmente sentito in risicoltura . spiega a Risoitaliano Francantonio Olivero, dirigente del servizio Agricoltura della Regione Piemonte – che presenta costi e metodi sostanzialmente uniformi indipendentemente dalle regioni in cui viene praticata”. Gli assessori all’agricoltura Claudio Sacchetto (Piemonte) e Gianni fava (Lombardia) si sono accordati per elaborare insieme quella parte di Psr che riguarda le misure agroambientali dirette alla risicoltura. “Sia chiaro – precisa Olivero – che noi presenteremo misure uniformi alla Commissione europea, cui però spetta un’istruttoria che in teoria potrebbe modificarle, vanificando in tutto o in parte questo lavoro. Ovviamente vigileremo perché ciò non avvenga, ma il rischio c’è”. Le nuove misure agroambientali e climatiche “standardizzate” partiranno con i bandi Psr 2015. (10.03.14)
L’ACQUA DI OVEST SESIA NON COSTERÀ DI PIÙ
L’approvazione del bilancio di assestamento e il bilancio di previsione senza alcun aumento della tariffa sull’acqua.