Nell’ambito del Per lombardo, non sono state ancora emesse (al 10 di agosto) le disposizioni attuative della Misura 16 del PSR, riguardante la cooperazione e l’innovazione. La Misura è articolata in sei sottomisure:
· la sottomisura 16.1 con l’operazione 16.1.01 “Gruppi operativi PEI (Programmi Europei per l’ Innovazione”;
· la sottomisura 16.2, con l’operazione 16.2.01“Progetti pilota e sviluppo di innovazione”;
· la sottomisura 16.4, con l’operazione 16.4.01 “Filiere corte”;
· la sottomisura 16.5, con l’operazione 16.5.01 “Cooperazione per la sostenibilità ambientale”;
· la sottomisura 16.9, con l’operazione 16.9.01 “Agricoltura sociale, educazione ambientale ed alimentare”
· la sottomisura 16.0, con le operazioni: 16.10.01 ”Progetti integrati di filiera” e 16.10.02 “Progetti integrati d’area”.
La misura 16 rappresenta per molti versi una novità nell’architettura dei programmi di sviluppo rurale elaborati dall’ Unione Europea. L’ elemento centrale dei programmi di cooperazione è costituito dai Gruppi Operativi (GO) che dovrebbero essere dei parternariati più elastici e flessibili rispetto ai GAL previsti dall’iniziativa Leader che sottende la misura 19 (alla quale abbiamo dedicato un’analisi ad hoc) anche perché potranno essere costituiti da soli soggetti privati (imprese agricole ed agroindustriali), da altre forme associative (consorzi, associazioni produttori), da enti di ricerca, da enti parco e soggetti gestori di aree Natura 2000, senza sottostare ai vincoli imposti ai parternariati GAL. Inoltre la misura 16 si applica all’ intero territorio regionale e non solo alle aree ritenute “deboli” a cui si applica l’iniziativa Leader.
Lo scenario su cui si potrebbe dare attuazione alla misura 16 è quindi ancora abbastanza indefinito: potrebbe dar luogo a sviluppi interessanti se sarà gestito con la dovuta attenzione, con criteri di assoluta trasparenza e correttezza amministrativa. La dotazione finanziaria non è enorme (7,4 milioni euro) ma neppure del tutto trascurabile: ci sarà probabilmente modo di riparlarne. Autore: Flavio Barozzi, dottore agronomo – contatti: flavio.barozzi@odaf.mi.it (10.08.2015)