La Commissione europea è intervenuta sul cumulo del sostegno delle misure a investimento, quali il Psr, con altre agevolazioni nazionali, quali il credito d’imposta, e al suo legame con le aliquote massime previste dall’allegato II del regolamento (UE) n. 1305/2013 e riportate nel programma. La Legge (italiana) n. 160 del 27 dicembre 2019 prevede che “il credito di imposta sia cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto”. La Commissione Ue, intervenendo sull’argomento, con una nota del 17 novembre scorso ha precisato che “si ritiene che il sostegno del PSR, per le stesse spese ammissibili, possa essere concesso in combinazione con i crediti d’imposta, ma il sostegno cumulato deve rimanere entro i limiti fissati dall’allegato II del regolamento (UE) n. 1305/2013”.
Le disposizioni comunitarie che richiama la Commissione prevedono, relativamente agli investimenti in immobilizzazioni materiali, una percentuale massima del 40%, maggiorabile del 20% per i giovani agricoltori: questo significa che, per le aziende non condotte da giovani, se il contributo del Psr arriva al 35% per le spese di beni strumentali il credito di imposta potrà essere erogato soltanto per nella misura del 5%.
Confagricoltura, che è già attivata sull’argomento, sottolinea come l’interpretazione ponga un forte limite allo sviluppo degli investimenti: inoltre molte aziende, sulla base di quanto finora previsto dalla normativa nazionale, hanno già provveduto ad acquistare beni strumentali, per cui ora occorrerà valutare come trattare questo tipo di agevolazione.
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