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PROTESTE AGRICOLE IN SPAGNA

PAC

Le proteste agricole segneranno presto l’Europa? Le associazioni agricole spagnole Asaja, Coag, Upa e Cooperativas Agro-alimentarias in Andalusia organizzeranno piccoli atti di protesta di fronte alla grave crisi dei prezzi, l’insopportabile aumento dei costi, la mancanza di controllo delle importazioni e l’arretramento della Pac.

PROTESTE AGRICOLE ANCHE IN CITTA’

Gli agricoltori andalusi rappresentati da Asaja, Coag, Upa e Cooperativas Agro-alimentarias  de Andalucía, stanno mettendo a punto il calendario di proteste. Le grandi manifestazioni dipendono ancora molto dall’evoluzione della pandemia. Oggi i responsabili delle organizzazioni e delle cooperative agricole ritengono che il rinvio della grande manifestazione regionale che si stava preparando a Siviglia per il 20 gennaio sia la cosa più prudente da fare. Per questo motivo, in un esercizio di responsabilità, rimandano lo svolgimento di questa grande protesta nelle campagne e confermano la loro partecipazione a quella prevista a livello nazionale in marzo. Tuttavia, le associazioni stanno tenendo aperta la possibilità di organizzare altre proteste provinciali in Andalusia che non comportino un’eccessiva concentrazione di persone.

LA PANDEMIA NON FERMA LE PROTESTE AGRICOLE

La battuta d’arresto della riforma della Pac (l’Andalusia è la regione spagnola che perde di più), la grave crisi dei prezzi, l’insopportabile aumento dei costi di produzione, il costo del lavoro, la mancanza di controllo delle importazioni hanno portato le organizzazioni e le cooperative agricole a organizzare una prima protesta il 21 dicembre a Cordoba. A questa seguirà una grande manifestazione a Siviglia in gennaio che ora è stata rinviata, ma non sospesa perché, purtroppo, i problemi che hanno portato gli organizzatori ad annunciarla sono ancora presenti, e in alcuni casi stanno addirittura peggiorando.

COSTI DI PRODUZIONE IN GRAVE AUMENTO

La grave crisi generata dall’aumento indiscriminato dei costi di produzione sta appesantendo la redditività economica delle aziende agro-zootecniche della comunità autonoma. I costi di produzione sono aumentati per gli agricoltori e gli allevatori su livelli senza precedenti. I semi sono più cari (+20%), i fertilizzanti (+150%), l’acqua (+33%) o la plastica usata nelle coltivazioni in serra (+46%). Ma gli aumenti più spettacolari sono quelli che riguardano il diesel usato dai trattori (+73%) e l’elettricità (+270%). Inoltre, il salario minimo interpofessionale è aumentato del 29,7% negli ultimi tre anni.

L’AUMENTO DEI PREZZI NON ARRIVA AGLI AGRICOLTORI

Mentre questo accade, i prodotti alimentari continuano a salire nel paniere dei consumatori. Consumatori che pagano di più per i prodotti che comprano. Tuttavia, questo aumento dei prezzi non viene trasferito agli agricoltori e agli allevatori: il primo anello della filiera. Coltivatori e allevatori vedono aumentare le loro perdite perché non coprono i costi di produzione. Inoltre, si prevede una diminuzione dei redditi in conseguenza dei forti tagli della nuova Pac. Per questo i sindacati agricoli e le cooperative agroalimentari andaluse continuano a chiedere alle amministrazioni misure per invertire questa situazione, affinché gli agricoltori e gli allevatori abbiano prezzi che permettano loro di vivere dignitosamente.

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