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PROROGATA L’INDICAZIONE D’ORIGINE

da | 30 Mar 2020 | Norme e tributi

I ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, hanno firmato il decreto con il quale l’indicazione del Paese di origine del riso in etichetta viene prorogata fino al 31 dicembre 2021. La proroga dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine di alimenti base come pasta, riso e derivati del pomodoro, oltre a quella per i prodotti lattiero caseari, era attesa dall’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cercano prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro degli italiani. «Con il decreto firmato dai ministri delle Politiche agricole Teresa Bellanova e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che prolunga i provvedimenti nazionali in vigore oltre il 1 aprile, data di entrata in applicazione del regolamento Ue 775/2018, il Governo mantiene gli impegni presi con gli agricoltori di Coldiretti e risponde alla domanda forte di trasparenza dei cittadini. Una misura fondamentale per sostenere anche il riso Made in Piemonte, soprattutto, in un momento difficile come questo che stiamo vivendo in cui dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. Il provvedimento prevede che sull’etichetta del riso continuino a essere indicati il paese di coltivazione, il paese di lavorazione e quello di confezionamento. Se le tre fasi avvengono nello stesso paese è possibile utilizzare la dicitura “Origine del riso: Italia”. Coldiretti insieme a Campagna Amica è stata promotrice dell’iniziativa dei cittadini europei che ha raccolto oltre 1,1 milioni di firme in 7 Stati membri e che chiede di estendere l’obbligo di indicazione della materia prima in tutti gli alimenti promossa con il sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza europee. Nella nostra regione abbiamo raccolto oltre 100 mila firme per salvaguardare le produzioni, come il riso simbolo del Made in Piemonte, facendo un vero e proprio fronte per la trasparenza che, forte del milione di firme raccolto in tutti i Paesi, non può essere più ignorato da una Ue che ha avuto sinora un atteggiamento incerto e contradditorio»  commenta Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte.

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