Sono stati firmati i decreti che prorogano di un altro anno l’obbligo di indicare l’origine in etichetta di alcuni prodotti alimentari, tra cui anche il riso.
CRONISTORIA
Il 26 luglio 2017, l’allora Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina rese obbligatoria l’indicazione dell’origine in etichetta per il riso e il grano duro sulle confezioni di pasta. Sin da allora le disposizioni testualmente si applicarono «in via sperimentale». Il periodo transitorio nel primo decreto scadeva il 31 dicembre 2020.
La ragione di questo regime è connessa al fatto che la materia è disciplinata dalla Commissione UE in applicazione del regolamento (UE) n. 1169/2011. Il Regolamento è relativo alle indicazioni in etichetta dei prodotti alimentari. Sono attesi atti esecutivi della Commissione che disciplinino la materia in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
PER IL MOMENTO VUOTO EUROPEO
A tutt’oggi non sono ancora state emanate normative europee. Conseguentemente il nostro Ministero ha prorogato il decreto del 2017, dapprima fino al 31 dicembre 2021 e poi fino a fine 2022. Da qui l’esigenza oggi di prevedere una ulteriore proroga di un anno.