La produzione cinese e indiana dovrebbe migliorare grazie all’espansione delle aree di coltivazione e alle buone condizioni climatiche. Nel Sud-Est asiatico, in particolare in Tailandia, la produzione dovrebbe migliorare, ma meno del previsto a causa della siccità che ha colpito il raccolto fuori stagione. Nel resto della sottoregione si prevede un aumento complessivo della produzione. Nell’Africa subsahariana, e nelle regioni occidentali in particolare, le condizioni di pioggia sono state favorevoli allo sviluppo delle colture, ma le recenti inondazioni, le più gravi degli ultimi sessant’anni, potrebbero influenzare i raccolti futuri. Di conseguenza, le prospettive di un miglioramento del 2,9% della produzione africana potrebbero essere riviste al ribasso. Nel Mercosur il bilancio della campagna riso è positivo, con un incremento complessivo del 3,2% rispetto al 2019.
Proiezioni per il 2021 a livello mondiale
Negli Stati Uniti la produzione dovrebbe aumentare significativamente del 17% grazie all’incremento della superficie seminata. Tuttavia, le cattive condizioni meteorologiche nelle zone di coltivazione del riso hanno ritardato il raccolto e potrebbero influire sulla qualità del risone.
Nel 2019 il commercio mondiale è diminuito del 9% a 44,2 milioni di tonnellate contro i 48,5 milioni di tonnellate del 2018. I principali importatori asiatici, ad eccezione di Filippine, hanno diminuito gli acquisti dall’estero. Le importazioni inoltre sarebbero scese a 167 milioni di tonnellate rispetto ai 16,9 milioni di tonnellate del 2018. Per il 2020, le proiezioni globali indicano un leggero calo dello 0,3% a 44,1 milioni di tonnellate. Intorno a questa stabilità rispetto al commercio mondiale, ci sono situazioni di fornitura contrastanti di esportazione. Le vendite tailandesi sono attese in forte calo del 30%, al livello più basso degli ultimi 20 anni. Il sito Vietnam, che dovrebbe superare la Thailandia, dovrebbe confermarsi al terzo posto in tutto il mondo. L’India, invece, mostra una ripresa del 25% delle esportazioni, grazie a prezzi molto competitivi, consolidando così il suo primato nelle esportazioni di riso globali. Le proiezioni per il 2021 indicano per il momento un significativo aumento degli scambi commerciali: la produzione mondiale dovrebbe crescere del 6,9% a 47,1 milioni di tonnellate, con un incremento di 3 milioni di tonnellate rispetto al 2020.
Importazioni ed esportazioni mondiali
Questo ulteriore miglioramento è dovuto a la maggior parte dell’aumento delle riserve cinese e indiano, così come quello indonesiano. I paesi esportatori avrebbero hanno visto crescere le loro riserve anche nel 2019 per 45 milioni di tonnellate, ovvero il 25% delle disponibilità mondiali. Le stime per il 2020, tuttavia, indicano che le scorte globali sono scese dell’1,3% a 182,4 milioni di tonnellate. Questo calo potrebbe ridursi ulteriormente a continuare nel 2021 con una proiezione di 182,0 milioni di tonnellate, ovvero lo 0,2% in meno rispetto al 2020.
A settembre, i corsi internazionali di riso sono diminuiti a causa di un calo della domanda in tutto il mondo. Importatori asiatici e gli africani hanno fatto i loro acquisti a luglio e agosto, e non dovrebbero tornare in modo significativo sul mercato internazionale prima dell’inizio dell’anno prossimo. La maggior parte degli esportatori stanno vedendo diminuire le loro vendite esterne, e, in particolare in Thailandia e nel Vietnam. L’India, invece, continua ad esportare su larga scala grazie a prezzi molto competitivi.
Stime sui prezzi mondiali del riso
Negli Stati Uniti, settembre è stato il mese peggiore da diversi anni a questa parte: le spedizioni che non hanno superato le 85 000 tonnellate contro una media mensile di 240.000 tonnellate per i primi otto mesi dell’anno. I prezzi mondiali dovrebbero rimanere deboli almeno fino almeno alla fine dell’anno, grazie ad una disponibilità esportabile ancora relativamente esportabile. Inoltre, i raccolti nell’emisfero nord hanno iniziato ad arrivare sul mercato e saranno disponibili all’inizio del 2021. Cina e India, i due principali produttori globali, dovrebbero vedere la loro produzione per progredire grazie ad una estensione delle superfici coltivate a riso e condizioni climatiche migliori.
Calo della domanda internazionale
In Vietnam, i prezzi all’esportazione sono diminuiti del 2% per il calo della domanda internazionale, in particolare dalle Filippine, il principale mercato che assorbe quasi il 40% delle vendite vietnamite: annunciato un rallentamento delle importazioni nell’ultimo trimestre del 2020 per sostenere i prezzi alla produzione interna. A settembre le esportazioni vietnamite sarebbero diminuite del 36% rispetto ad agosto e al ritmo attuale le vendite esterne non potranno superare i 6 milioni di tonnellate nel 2020, in calo del 10% rispetto all’anno precedente. A settembre, il Viet 5% ha segnato 469 dollari per tonnellata rispetto ai 476 dollari di agosto. Anche il Viet 25% è sceso a 448 dollari dai precedenti 456 dollari la tonnellata. All’inizio di ottobre i prezzi sono rimasti stabili.
Prezzi all’esportazione di riso nel Mercorsur
Nel Mercosur i prezzi all’esportazione sono rimasti stabili, ma le esportazioni hanno risentito della debolezza della domanda mondiale. In Brasile, le vendite esterne non hanno superato le 40.000 tonnellate (equivalente riso lavorato) rispetto alle 120.000 tonnellate del mese di agosto. Le esportazioni brasiliane sono comunque in anticipo del 45% rispetto al 2019. In Argentina, invece, le vendite all’esportazione sono stimate in ritardo del 25%, mentre in Uruguay le esportazioni sono stimate in anticipo del 55%. Il prezzo target medio del risone brasiliano è salito ancora una volta del 34% in un mese, raggiungendo il livello più alto dalla crisi del 2008. A settembre, la media è stata di 387 dollari la tonnellata rispetto ai 289 dollari di agosto. All’inizio di ottobre ha cominciato a perdere slancio, con una media di 375 dollari la tonnellata.