«Siamo il Paese più ricco di biodiversità». Applausi. «L’agrobiodiversità è un valore aggiunto del nostro Paese che va preservato e tutelato». Applausi. «Stiamo lavorando e investendo sul biologico e su politiche di sviluppo sostenibile» Ancora applausi al ministro Centinaio, il quale ha pronunciato queste parole in occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità. Aggiungendo che «siamo il Paese con più biologico in assoluto, e vogliamo andare avanti su questa strada, forse una delle più efficaci per salvaguardare veramente questa nostra immensa ricchezza. Stiamo migliorando la parte legislativa relativa al bio e siamo pronti a impegnarci in questo senso anche a livello europeo, purché nulla ricada sulle spalle degli agricoltori, i veri custodi e garanti di queste preziose eccellenze. Dobbiamo andare avanti su questa direzione o lasceremo a chi viene dopo di noi un’Italia più povera di quella che ci hanno consegnato i nostri padri». Bellissime parole signor Ministro, ma allora come spiega che – a quanto si dice in piazza – dalle denunce di produzione del risone emerge che alcune aziende miste – che cioè producono sia biologico che convenzionale – avrebbero dichiarato una produzione per ettaro di risone biologico superiore ai cento quintali ad ettaro. Si saranno concentrati moltissimo su quella parte dell’azienda, ci dirà Lei, che dispone di tutti quei dati e quindi deve avere una visione del problema del biologico che va ben oltre le frasi fatte e gli slogan da fiera di paese. Non crede però che prima di suonare la grancassa si dovrebbe fare un po’ di chiarezza sui numeri del biologico? E distinguere il bio vero dal bio falso, organizzando norme e controlli come si deve? Glielo scrive chi, quando ha provato a chiedere le rese della produzione biologica a un progetto di ricerca scientifica finanziato dal Suo ministero – il progetto Riso Biosystem – si è scontrato con un muro. Come dice Salvini? Prima i numeri, signor Ministro, prima i numeri… Autore: Paolo Viana
PAGANINI PREMIATO DAL MERCATO
Paganini resiste al brusone più del Vialone Nano, assicura un 20% in più di produzione e anche rese più elevate e stabili