Il prezzo del riso supera per la prima volta nella storia i 1000 dollari la tonnellata, i mercati entrano nel panico e i governi corrono ad accaparrarsi nuove scorte. L’ascesa va avanti da tempo, ma nell’ultima settimana l’incremento del prezzo stato del 16 per cento. E al Chicago Board of Trade, dove vengono trattate le derrate alimentari, il riso ha messo a segno un nuovo record (+4 per cento). Un andamento che riflette i timori di un restringimento dell’offerta, come conseguenza, fra l’altro, dei vincoli all’esportazione da parte di Paesi come Cina e Vietnam. Vincoli messi dai governi, in attesa che i prezzi salgano. Ci sarebbe infatti anche la speculazione all’origine dell’aumento. Per l’economista Conception Talpe, responsabile dei prezzi dei cereali della Fao "non credibile che ci sia una situazione cos critica da giustificare un tale aumento dall’inizio dell’anno". Tra l’altro a parere di Talpe, la domanda mondiale di riso non in aumento, fermandosi ai valori dello scorso anno. Semmai, sostiene la Fao, l’aumento vertiginoso dei prezzi contribuisce a diffondere il panico nei Paesi importatori che, anticipando le commesse, fanno crescere i prezzi. C’ poi un’altra ipotesi: i Paesi produttori avrebbero sovrastimato la produzione di riso.
NEMATODE IN UN SEME CERTIFICATO SU TRE
Negli incontri dell’Ente Risi con gli agricoltori della provincia di Pavia, ERSAF ha illustrato le problematiche sul nematode