Seduta di Mortara che si conclude, dopo più di un mese di stop, con l’emissione del bollettino ufficiale. SCARICA LA TABELLA PREZZI DI MORTARA
PANORAMICA SUI PREZZI RISO: SEMPRE POSITIVI
Si osserva un allineamento con quanto avvenuto nell’ultimo periodo nelle altre sedi. Ci sono delle differenze in positivo. Si riscontra, infatti, un piccolo passo avanti nel massimo di Selenio rispetto alla seduta di Vercelli, passato da 700 €/t a 715 €/t. Nel mercato interno quotazione lievemente maggiorata per Carnaroli (10 €/t in più rispetto a martedì, max 675 €/t). Buona crescita del gruppo Arborio che crescendo di 30 €/t arriva a max 530 €/t.
LE VARIAZIONI PREZZI RISO
Interessanti le variazioni. Nella maggior parte delle voci la variazione è attorno al 10-15%, ossia 5 €/q. Unica voce invariata è il S. Andrea, mentre si riscontrano crescite maggiori del 20% per i tondi (+100 €/t per i generici e +140 €/t per Selenio). Anche Vialone Nano, nonostante una variazione percentuale attorno al 10%, cresce di ben 100 €/t e sono ormai confermate le voci di acquisto del risone a 1000 €/t (prezzo ivato), quotazione davvero sorprendente.
La traduzione a prezzi ivati delle crescite conferma l’indiscrezione di martedì relativa a Selenio, ossia un valore alla vendita di 75 €/q. Riguardo alla crescita dei due risi da interno le quotazioni nei contratti sono migliori di quelle trasmesse nel bollettino. Carnaroli vien acquistato a 76 €/q, i similari (quotati a min 590 €/q e max 63 €/q ) a 70 €/q. Nel gruppo Arborio quest’ultimo viene venduto a 58 €/q, volano a 55 €/q (il prezzo massimo di quotazione del gruppo) e gli altri similari a 52 €/q.
LA PAROLA AI MEDIATORI
Il mediatore Giovanni Migliavacca commenta: «Continuano a vedersi pochi campioni nella sala di contrattazione, nonostante la domanda spinga nuovamente al rialzo i prezzi. Si sentono molte voci ma i contratti conclusi sono pochi dal momento che il produttore non ha voglia di vendere.»
«L’operatore di mercato ci fornisce le interessanti quotazioni proposte per i contratti di coltivazione per la campagna 2022. Certo, il contesto di volatilità in cui ci troviamo e l’effetto della firma su contratti simili nella scorsa campagna sui ricavi non invogliano affatto i risicoltori alla sottoscrizione di tali accordi, nonostante solo sei mesi fa queste quotazioni ne avrebbero convinto la maggioranza.»
«I valori sono inferiori rispetto ad oggi. I più lontani riguardano i risi tondi. Elemento che sembra far presagire un crollo nella prossima campagna. Ciò potrebbe avvenire per un probabile surplus produttivo causato dalle quotazioni. La tendenza potrebbe spingere in massa i risicoltori sulla coltivazione del gruppo merceologico. D’altro canto, questa dinamica viene registrata in quasi tutte le campagne, come avvenuto nel 2021 per alcuni gruppi varietali del mercato interno o, nel recente passato, per il riso tondo».
PROSPETTIVE PER I MOLTIPLICATORI
Prossima alla pubblicazione è la prospettiva di semina, che Ente Risi ha affermato essere disponibile nelle prossime settimane.
Questo documento è molto interessante per una parte dei produttori risicoli: i moltiplicatori di semente. I moltiplicatori si lamentano della mancanza di programmazione e di cooperazione per lo sviluppo di indicazioni di semina razionali. Razionalità che tutela, sia i loro sforzi imprenditoriali (non essendo garantito il ritiro della semente prodotta, soprattutto in mancanza di richieste per una tal varietà), sia l’andamento del mercato. Così facendo si contiene la volatilità dalle scelte dei risicoltori stessi. Anche le crescite repentine, come quelle che abbiamo vissuto nell’ultimo mese, creano disagi ai moltiplicatori. Essi sono pagati sulla base della medie delle quotazioni nel corso del mercato (indicativamente da ottobre/novembre a marzo/aprile) a cui viene aggiunto un premio al quintale concordato con la ditta sementiera. Tale valore in un’annata come questa (in cui si possono riscontrare differenze di 10 €/q su base mensile, come spiegato in apertura) rischia di essere pari se non inferiore alla quotazione di mercato, rendendo gli sforzi economici e lavorativi fatti completamente vani.
2022: ECCESSO DI TONDO ALL’ORIZZONTE
Giuliano Compagnin, moltiplicatore di semente, espone le sue preoccupazioni sul futuro: «Con un mercato capace di crescite così repentine, soprattutto nell’ultimo periodo, tanti moltiplicatori storceranno il naso nello scoprire la quotazione».
«In questo periodo, inoltre, si stanno valutando le scelte di semina per la campagna 2022. È chiaro come le importanti differenze di quotazione tra varietà sono un fattore capace di indirizzare profondamente le scelte degli agricoltori. Per questo, l’anno prossimo potremmo trovarci con un eccesso di riso tondo. Ciò potrebbe portare ad un prezzo di vendita talmente basso da non coprire i costi di produzione (vista anche la loro crescita, ndr), ed un deficit dei risi da interno. A mancare potrebbero essere i risi destinati al mercato turco (Cammeo, Barone CL) con il quale oggi abbiamo delle difficoltà. Così facendo, rischiamo di perdere completamente questo mercato ed inficiare anche il fronte della commercializzazione della semente, per il quale questo paese svolge un ruolo importante.»
La mia proposta è di fissare una superficie destinata alla produzione di semente, sulla base di quanta superficie si intende destinare a riso rendendola equilibrata, sia per quantità destinata al singolo gruppo varietale, sia per le differenti classi di prodotto (pre-base, base, 1° e 2° riproduzione). Ai risicoltori coinvolti su questa base dovrà essere assicurato il ristoro del loro sforzo imprenditoriale, strutturandolo come un contributo ad ettaro o quintale certificato. Un po’ come avveniva in passato tramite la Pac. Il sostegno sarà atto a incentivare lo sviluppo e il mantenimento di qualità – quantità della semente. Ciò potrebbe anche aiutare a diminuire il costo della stessa, disincentivando il reimpiego (dannoso anche dal punto di vista fitopatologico). Questa strategia permetterebbe di avere una disponibilità equilibrata per ogni gruppo varietale. possa permettere di non riscontrare deficit quando la domanda è altissima e l’offerta scarsa (come potrebbe avvenire quest’anno per i tondi in seguito all’investimento esiguo dello scorso e viceversa per varietà come CL388 e Barone CL).» Autore Ezio Bosso.