«La risicoltura ha bisogno di una sola borsa merci per l’intero mercato nazionale». Mario Preve, presidente della Riso Gallo di Robbio, fa a modo suo gli auguri di buona Pasqua ai risicoltori. Con un’intervista sulla Provincia Pavese, il patron della Gallo, interviene sulla prospettata chiusura della Borsa merci di Mortara. Una prospettiva aperta da un parere dell’Antitrust (http://www.risoitaliano.eu/lantitrust-ente-risi-e-borse-contro-la-concorrenza/) che il governo appoggia: nel parere si afferma che Ente Risi e Borse Merci devono essere riformati profondamente. Nel caso delle seconde, il tentativo – neanche troppo nascosto – è quello mettere le contrattazioni sul riso sotto il controllo della Borsa Merci Telematica Italiana. Confagricoltura e Confederazione italiana agricoltori sono di parere opposto, mentre Coldiretti è d’accordo con l’Airi. Preve è presidente dell’Associazione industrie risiere italiane ed è appena uscito dal Cda dell’Ente Nazionale Risi, dove l’Airi sarà rappresentata da suo figlio Riccardo. Al giornale pavese parla «nella veste di patron dell’industria agroalimentare di Robbio, che compare nell’elenco dei soci della Sala contrattazione merci di Mortara» scrive il quotidiano. «L’Italia è l’unico paese al mondo – dichiara Preve – ad avere diverse borse merci: lo ritengo un controsenso perché alla fine sono sempre le stesse persone che si spostano da una all’altra per contrattare il riso. Sia chiaro: io non pretendo sia chiusa quella di Mortara, ma che ne funzioni solo una sul territorio nazionale». Secondo Preve, servirebbe a garantire «una maggior stabilità del mercato». Pollice verso da Luciano Nieto, direttore di Confagricoltura Pavia: «Servono invece più borse merci, significano maggiore trasparenza per il mercato». Idem per Elena Vercesi, direttore di Cia Pavia. «Le tradizioni locali vanno rispettate». Interviene in favore di Preve Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia. «Siamo contenti – afferma – che anche la parte industriale abbia compreso come sia necessario rendere più efficienti i rapporti di filiera, tutelando anche la parte agricola. Tutto il settore risicolo, infatti, ha bisogno di svecchiare strutture che rischiano di essere ormai obsolete. Al di là della singola struttura locale, oggi più che mai il riso italiano ha bisogno di riformare le istituzioni». Questo il commento della presidente del Cda della Sala contrattazione merci di Mortara, Irene Brustia: «Ci sfugge il motivo di voler chiudere questa struttura. I costi non hanno mai gravato sulla collettività. Nella vita non ci si smette mai di meravigliarsi, questa volta non è una meraviglia positiva però. Questo consiglio d’amministrazione comunque al 30 aprile, approvando il bilancio che sarà ancora in attivo, finirà il suo mandato». (02.04.15)
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