Sicuramente presto mancherà il glifosate. Ne è certo Alberto Balzaretti, titolare di Balzaretti Agribusiness Srl, che afferma: «I motivi principali di questa crescita sono due: uno è legato ai costi di trasporto di materiale tecnico, in forte crescita nell’ultimo periodo e con forte impatto soprattutto in prodotti dal basso valore aggiunto (quali i componenti dei formulati a base di glifosate), l’altro è legato alle politiche interne cinesi. In Cina, vista la necessità di migliorare l’immagine del paese agli occhi del mondo, il Presidente Xi Jinping ha chiesto alle fabbriche di mitigare gli effetti negativi sull’ambiente legati alle produzioni, anche contingentando i quantitativi prodotti attraverso chiusure programmate. Questa limitata disponibilità è ancor più accentuata dalla predilezione al commercio interno tipica delle industrie di grandi potenze economiche quali la Cina. Il prodotto quindi oltre a costare di più mancherà, come già si prospetta per i fertilizzanti, per questo è importante che le aziende agricole inizino a programmare i loro acquisti con maggiore lungimiranza, tenendo presente che se la spesa per i mezzi di produzione nel 2021 si attestava a 100 nel 2022 sarà di 160-170. Altre criticità si avranno riguardo ai pagamenti, gli agricoltori dovranno accorciare le tempistiche di pagamento nei confronti dei fornitori, utilizzando meglio il credito finanziario attraverso gli istituti di credito. Non si può pensare che i rivenditori si facciano carico di tutti i rischi finanziari scaturiti da queste crescite di prezzo, che si riscontrano su prodotti insostituibili quali i formulati a base di glifosate. Altri prodotti disseccanti, quali quelli a base di cycloxydim, propaquizafop o clethodim, potranno essere utili alla riduzione di utilizzo di glifosate, forse anche al contenimento dei costi, ma andranno sempre utilizzati in miscela con esso». (Presto altre testimonianze) Autore: Ezio Bosso
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost