«L’ennesima presa in giro per i cittadini italiani ed europei». Il primo commento al regolamento europeo sull’etichettatura d’origine degli alimenti è dell’on. Angelo Ciocca, europarlamentare pavese della Lega Nord, ed è durissimo. «Trovo scandaloso che il Governo italiano, sostenendo questo provvedimento, si sia reso complice di un assist alle grandi lobby del food e del tarocco. Basterà infatti avere un marchio registrato ed il gioco è fatto: nessun obbligo di indicazione di origine dell’ingrediente primario – osserva l’eurodeputato -. I cittadini europei ed italiani hanno chiesto a gran voce una cosa semplice: trasparenza per i prodotti alimentari. Ancora una volta le legittime aspettative sono state eluse da una politica lontana dai bisogni reali e troppo vicina ai grandi interessi».
Ieri, i Paesi membri dell’Ue, inclusa l’Italia, hanno approvato a larga maggioranza, con le sole astensioni di Germania e Lussemburgo, il regolamento esecutivo sull’indicazione in etichetta dell’origine dell’ingrediente principale degli alimenti, come il grano per la pasta o il latte. Questo non significa che decadrà immediatamente il decreto che fissa invece l’obbligo di dichiarare l’origine della materia prima nell’etichetta del riso e della pasta, ma è chiaro che sul piano politico questa scelta rappresenta una sconfessione di quel provvedimento che, nelle intenzioni del ministro Martina, avrebbe dovuto aprire la strada a un’etichetta europea obbligatoria.
Le nuove norme europee specificano le modalità con cui i produttori saranno obbligati a fornire informazioni sull’origine in etichetta quando il luogo di provenienza dell’alimento è indicato o anche semplicemente evocato e non è lo stesso di quello del suo ingrediente primario. Il regolamento lascia molta flessibilità sulla portata geografica del riferimento all’origine (da ‘Ue / non Ue’, fino all’indicazione del paese o della regione), non si applica ai prodotti Dop, Igp e Stg, né quelli a marchio registrato. Il regolamento entrerà in vigore dopo tre giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ue e si applicherà dall’aprile 2020. A quel punto, quasi certamente, decadranno le norme nazionali difformi, come quella italiana. Secondo Ciocca, anzi, « l’entrata in vigore del regolamento spazzerà via le norme sperimentali italiane». (LEGGI IL DOSSIER SULL’ETICHETTATURA)
Sul regolamento, la Coldiretti, che ha fortemente voluto l’origine obbligatoria introdotta dal decreto italiano, parla di occasione perduta per combattere il fake a tavola e ricorda al governo – che ha appoggiato la decisione europea – come gli italiani si fossero espressi a favore dell’obbligatorietà di dichiarare l’origine della materia prima in etichetta. Contrario anche il Codacons.