L’analisi di dettaglio delle riserve idriche perde di rilevanza in attesa delle fisiologiche precipitazioni autunnali e dell’auspicata ricostituzione del manto nevoso. Com’era la situazione delle risorse idriche durante l’ultimo rapporto curato da Alberto Lasagna?
FALDA FREATICA IN CALO, MALTEMPO DISTURBA RACCOLTA
In sintesi si riscontra un andamento del lago Maggiore in linea con le medie stagionali, un costante calo della falda freatica anch’esso coerente con le precedenti osservazioni e una piovosità che sta riprendendo vigore nelle ultime settimane creando non pochi problemi alla raccolta dei prodotti agricoli.
Nella scorsa analisi si accennava ai 357 milioni di PNRR destinati ad interventi sull’asta del Po, di cui oltre 200 ad interventi di rinaturazione dell’alveo.
Come Confagricoltura Pavia abbiamo partecipato alla Conferenza dei Servizi indetta da AIPO ed abbiamo formalizzato tutte le perplessità che ci portano ad esprimere un parere convintamente negativo rispetto all’intervento.
Il parere negativo non è stato frutto di un approccio ideologico ma di una attenta analisi tecnico/economica.
FOCUS SUL PAVESE
In particolare si sono approfonditi gli impatti sul territorio pavese con particolare riferimento alla scheda progettuale 10. Riportiamo alcune delle osservazioni formalizzate e in attesa di riscontro.
La scheda 10 prevede interventi per € 14.500.000, un importo pari a quanto fin ad ora stanziato a livello nazionale per l’emergenza Peste Suina Africana, a favore degli allevamenti.
Le criticità sono molteplici: dalla lettura della documentazione progettuale pubblicata emerge come le aree oggetto dell’intervento di rinaturalizzazione (immagine 1) siano interessate dalla ordinaria divagazione del Po, sia come azione erosiva che come attività di deposito. E’ reale il rischio di una complessa e difficile gestione delle specie piantumate a seguito dei periodici allagamenti, con la concreta possibilità di compromettere in breve tempo l’esito della piantumazione e quindi dell’investimento.
FONDI PNRR
E’ utile ricordare che gran parte dei fondi PNRR andranno restituiti e quindi ci troveremmo a restituire soldi spesi per opere a serio rischio di compromissione al primo evento alluvionale intenso.
L’area della Scheda 10 è interessata, già in condizioni di portata nell’intorno della morbida ordinaria, come quella verificatasi il 18 maggio 2024 a cui fa riferimento l’immagine 2, da significativi allagamenti che possono compromettere le piantumazioni di arbusti e essenze arboree.
La morbida ordinaria si presenta quando il Po aumenta la propria portata a seguito di piogge intense ma non straordinarie, così come accade normalmente nei mesi primaverili e autunnali di ogni anno.
Immagine 1. Area interessata dall’intervento.
Immagine 2. Situazione al 18 maggio 2024.
Si vanno a spendere 14.500.000 € senza avere un piano di manutenzione e di gestione post opera dettagliato. Pur essendo obbligatorio tale documento, negli elaborati progettuali presentati nella Conferenza dei Servizi, viene indicato quanto segue:
…”Si ritiene che in questa fase di progettazione non sia possibile redigere un piano di gestione dettagliato per le aree oggetto di intervento in ragione dell’orizzonte temporale in cui avrebbe effetto tale piano e in virtù della necessità di indirizzare le attività gestionali in funzione della volontà e della capacità specifica dell’Ente gestore. Le aree oggetto di progettazione, una volta concluso il periodo di cure colturali, verranno altresì integrate all’interno dei vigenti piani di gestione delle aree protette coinvolte dalla progettazione.”…
MANCA UN PIANO DI GESTIONE, IL PNRR NON BASTA
La mancata redazione di un piano di gestione dettagliato costituisce un potenziale rischio per il comparto agricolo in quanto l’assenza di una strategia gestionale complessiva e operativa di areali oggetto di rinaturalizzazione, confinanti o nelle vicinanze di areali agricoli produttivi, può costituire un rischio per la concentrazione di specie alloctone, di presenze di fauna selvatica non controllata o quale areale di propagazione di fitopatologie.
Oltre a non esserci un piano manutentivo, non sono previste risorse oltre i 5 anni e neppure una chiara competenza gestionale.
Come Confagricoltura, nel dare parere negativo, abbiamo in ogni caso richiesto la predisposizione di un Piano di Manutenzione dell’opera che individui il soggetto gestore, le modalità di finanziamento e le tempistiche di consegna dell’area dall’impresa esecutrice al soggetto gestore.
Alla Conferenza dei Servizi abbiamo inoltre evidenziato incongruenze nel calcolo delle somme destinate ad imprevisti che sommano, per la sola scheda 10, a complessivi € 1.036.225,71.
PROGETTAZIONE FONDAMENTALE PER EVITARE EMERGENZE
L’impressione è che manchi una strategia complessiva circa il governo del più importante fiume d’Italia. Si sommano interventi singoli, scollegati fra di loro, solo per rispondere alle impellenti scadenze sull’uso dei fondi del PNRR. Le attuali emergenze meteoclimatiche ed idrauliche necessitano invece un diverso approccio progettuale e gestionale che metta al centro il Po e le sue potenzialità e non singole esigenze puntuali frutto dell’emergenza del contingente.
Analizzando in dettaglio i costi e riparametrandoli sulle superfici oggetto dell’intervento di cui alla scheda 10, si arriva ad avere un costo per singola piantumazione di arbusto o essenza arborea, di oltre 65 €, la seguente tabella riporta il dettaglio dei costi.
Questa tabella è emblematica di una situazione che necessita di importanti riflessioni su come si stanno utilizzando i fondi del PNRR senza creare reali benefici ambientali, ma introducendo criticità ulteriori come accadrà alla filiera del pioppo se si concretizzerà il progetto di rinaturazione del Po.
RISERVE NEVOSE
L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa diventa superflua in quanto a pari data la situazione è di un diffuso accumulo nullo.
L’analisi riprenderà a partire dal mese di novembre, nel frattempo si analizzeranno informazioni, nelle prossime analisi, di natura glaciologica.
LAGO MAGGIORE
Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 110 cm sullo zero di riferimento, in crescita rispetto alle ultime settimane.
Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.
Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 10 ottobre.
ANDAMENTO FALDA
La falda freatica è in costante calo con un andamento in linea con le osservazioni degli ultimi anni a parità di data.
Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.
Nota sull’uso delle informazioni:
Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.
Nelle ultime settimane:
Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (aprile – ottobre) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina.
Nell’ultimo semestre (aprile – settembre) la cumulata del 2024 è simile a quella del 2023, al netto che il dato 2024 è riferito alla sola prima decade.
SCALA DI ALLARME
La conclusione delle attività irrigue porta a sospendere la predisposizione della scala di allarme, l’attività, fino al mese di dicembre, verrà sostituita da una indicazione e previsione di massima.
Attualmente è da attenzionare l’anticipo del calo della falda freatica e il mancato raggiungimento dei massimi misurati nei precedenti anni. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.
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