Chi diceva che l’accordo Ue-Vietnam non avrebbe danneggiato il riso? Ebbene, il Ministero vietnamita dell’Industria e del Commercio ha presentato in queste settimane un piano per lo sviluppo delle esportazioni di riso nel quadriennio 2016-20, che punta a invertire la tendenza al calo registrata negli ultimi due anni. L’obiettivo è portare i ricavi a 3 miliardi di dollari già dall’anno prossimo. Il piano mira anche ad ottenere un graduale spostamento verso l’esportazione di alta qualità, ad alto valore, di riso biologico, nutrizionale, speciale, sia per quanto riguarda i marchi vietnamiti di riso, sia di prodotti a base di riso. L’esportazione di riso bianco di bassa qualità dovrebbe scendere al 15 per cento del totale entro il 2020 e ridursi ulteriormente al 10 per cento entro il 2025.
Nel segmento di qualità media quest’anno il riso bianco rappresenterà il 20 per cento e il riso bianco di alta qualità, riso profumato, e riso glutinoso il 60 per cento circa. Il ministero intende impegnarsi per diversificare i mercati di esportazione, con un focus sui mercati con la domanda ad alta qualità di riso. Si spera di capitalizzare su accordi di libero scambio come il Viet Nam-UE FTA e l’accordo Trans-Pacific Partnership per incrementare le esportazioni verso i mercati più esigenti, come quelli europei ed americani. Il ministero ha inviato il progetto agli altri ministeri e alle industrie interessate per sollecitare le loro opinioni. Secondo il dicastero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale, nei primi sette mesi di quest’anno il paese ha esportato 2,93 milioni di tonnellate di riso per 1,32 miliardi di dollari, con un calo annuo del 18,4 per cento in volume e del 14,4 per cento in valore. L’anno scorso il valore complessivo delle esportazioni anno era stato di 2,68 miliardi di dollari, dopo essere diminuito di quasi il 4 per cento a partire dal 2014.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.