I ribassi continuano, pesanti e numerosi, nelle sale di contrattazione aperte tra lunedì e martedì. I listini non solo si allineano ai forti deprezzamenti già registrati nei mercati precedenti (leggi l’ultima analisi) ma continuano a proporre nuovi importanti cali. Il risultato è l’emissione di documenti costellati di segni negativi, con variazioni anche di oltre -10 €/q su base settimanale.
RICHIESTI CAMMEO E I LUNGHI B
Tali variazioni nelle sede vercellese vengono riferite a scambi minimi, mentre le poche quotazioni invariate sono nominali. Uniche voci senza diciture rimangono il gruppo Baldo (Cammeo) e i lunghi B. Per questi due comparti alle cifre attuali, rispettivamente 90 €/q lordi e 45 €/q lordi, vi è richiesta e si concludono affari. Per tutti gli altri gruppi la domanda resta pressoché nulla. La perdurante assenza di compratori ci porta ad un contesto decisamente anomalo sul mercato. Al netto di un calo produttivo di oltre 2,5 milioni di quintali, infatti, oggi abbiamo giacenze decisamente maggiori rispetto alle medie del periodo. Abbiamo venduto meno riso, internamente e all’estero, perdendo fette di mercato in favore di prodotto proveniente da altri paesi e alimenti sostitutivi. Questo, come riferito dal mediatore lombardo Paolo Ghisoni, è una sconfitta per tutti.
I CALI NON SI FERMANO
Analizzando nel dettaglio le quotazioni, fin da lunedì a Novara si vedono calare ulteriormente rispetto alla settimana precedente il gruppo Arborio ed i lunghi A da parboiled. Quest’ultimi raggiungono i 60 €/q lordi, cifra alla quale gli operatori riferiscono che si sia conclusa qualche vendita. In ogni caso se si decide di vendere senza richiesta si rischia di ottenere meno. Per questo, alla luce di rimanenze non così elevate, attendere che l’industria domandi questo prodotto sembra essere la scelta migliore, anche per non far crollare la quotazione. Il gruppo Arborio scende a 100 €/q lordi ma non si fermano le voci di possibili ulteriori cali. Per questo gruppo merceologico il futuro è difficile da leggere, essendo molto calati i consumi di riso bianco, tanto da annullare l’effetto del grandissimo deficit produttivo occorso la scorsa estate, il maggiore tra i vari comparti.
CROLLA CARNAROLI
Nella mattinata di martedì a Vercelli, oltre a verificarsi gli allineamenti a tutti i cali precedenti, si verifica un ulteriore passo indietro per i tondi (Omega, Sole e Terra) e per il gruppo Carnaroli. Il re dei risotti continua ad essere difficile da vendere al consumatore e crolla di 14,5 €/q in 7 giorni. Oggi 110 €/q lordi è la quotazione di Classico e 100 €/q lordi quella dei similari, prezzi comunque tutt’altro che garantiti al momento della vendita. I tondi “generici” arrivano a 50 €/q lordi, cifra alla quale qualche affare si è sbloccato e che sembra prossima a diventare il riferimento anche per Centauro. Quest’ultimo è fermo a 55 €/q lordi a listino da venerdì, dopo un brusco calo di 10 €/q. Selenio a 60 €/q lordi ufficialmente ma senza compratori.
Nel pomeriggio di martedì a Milano scendono anche il gruppo S. Andrea, a 85 €/q come Roma, e Vialone Nano. Quest’ultimo viene oggi quotato 130 €/q ma sia per esso che per il gruppo S. Andrea il risone vendibile è talmente poco che le parti in causa trovano accordi ad hoc alla vendita. Autore: Ezio Bosso.
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