Si è svolta ad Assago Milanofiori, nei giorni 24 e 25 ottobre, l’esposizione “Dronitalia”, mostra- mercato di droni, componentistica ed accessori. Il settore è molto effervescente, con costruttori che presentano continui miglioramenti, alla ricerca di applicazioni commerciali di questi oggetti volanti a controllo remoto. Vi erano macchine ad ala fissa, aerei in miniatura in grado di poter essere lanciati manualmente e recuperati mediante un atterraggio tradizionale: essendo sprovvisti di carrello, la disponibilità di uno spazio erboso è indispensabile al fine di evitare danni alle parti che si trovano a strisciare sul terreno. La maggioranza dei mezzi esposti era costituita da elicotteri a 4,6,8 rotori, per i quali vi è ampia scelta di capacità di carico (0,2 – 5 kg.). Alcuni modelli vantano un incremento dell’autonomia a 60 minuti, con un miglioramento significativo rispetto ai 20 minuti che erano correnti finora. Erano proposti anche alcuni minielicotteri a struttura tradizionale, con un rotore di sollevamento ed uno direzionale, alimentati con motore a scoppio, in grado di volare per circa un’ora con un pieno da 1 litro di benzina, trasportando oltre 5 kg. A tutte le macchine possono essere applicati sistemi GPS, di vari costi e precisioni, in grado di pilotarle su percorsi predeterminati a computer. Si è sentito un palpabile disagio per la recente normativa che prescrive il conseguimento di uno speciale brevetto per la guida di questi mezzi, con limiti molto stretti di operatività in fatto di altezza e raggio d’azione. Norme comprensibili per l’utilizzo nelle zone urbane, ma eccessivamente restrittive, ed in grado di ostacolare la diffusione dell’impiego in aree private come gli appezzamenti agricoli. In concomitanza, il 25 mattina si è svolto un convegno, organizzato dall’Ordine dei dottori agronomi di Milano, e moderato con la sua proverbiale maestria dal prof. Tommaso Maggiore, nel corso del quale sono state illustrate agli oltre 200 partecipanti le molteplici applicazioni dei droni in agricoltura. Si stanno affinando le tecniche di raccolta in modo rapido, economico e non invasivo, di dati sulle colture, relativi allo stato nutrizionale delle piante, ad eventuali stress idrici o da patogeni, alla corrispondenza ai criteri commerciali per il surgelamento degli ortaggi, al grado di maturazione delle uve da vino, alla presenza di infestanti, ed altri ancora. L’improvvisa abbondanza di dati, in passato disponibili solo a livello di ricerca, attende che vengano prontamente elaborati modelli atematici atti a trasformare le informazioni in precise indicazioni operative per l’imprenditore agricolo. Questi, anche tramite l’aiuto di un consulente agronomo, avrà in un prossimo futuro un valido strumento per migliorare la gestione delle proprie coltivazioni, con vantaggi economici ed ambientali, e per certificare il suo operato nei confronti dei consumatori, in particolare quelli stranieri, che sempre più apprezzano informazioni dettagliate inerenti le tecniche di produzione del cibo che acquistano. Dal convegno è emerso anche un forte richiamo alle Università, affinché i futuri agronomi ricevano in materia una adeguata formazione specialistica. Ci si augura che l’evento ottenga la copertura mediatica che si merita; temiamo però che il Salone del Gusto in svolgimento negli stessi giorni a Torino, volto ad esaltare i prodotti ottenuti con metodi del passato, e l’utilizzo di antiche varietà, ignorando tutte le scoperte e le possibilità che la scienza ci mette a disposizione, confini nell’ombra l’attività di chi cerca di proiettare l’agricoltura nel futuro. Autore: Giuseppe Sarasso. (27.10.14)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.