L’utilizzo di droni in agricoltura rappresenta sicuramente un’opportunità per il futuro e sono molto le aziende che stanno investendo in questa direzione. Ne abbiamo parlato di recente, a proposito dell’evento di martedì alla Grangia di Montarucco, il PBkopter. Sullo stesso fronte si muove la Giotto Droni di Ottavio Gioglio, Giorgio Tinarelli, Alberto Balzaretti ed Enrico Chiminello, una startup che vuole creare servizi tecnologici che contribuiscano a sviluppare e definire il nascente settore dell’agricoltura di precisione. Il moltiplicarsi di queste iniziative dimostra che il mondo dei droni riesce a dare risposte sempre più concrete ai problemi dell’agricoltura. La precision farming legata al satellite resta lo scenario dominante ma le attività che il drone permette di svolgere sono sempre più numerose, grazie alla possibilità di montare a bordo sensori di diversa natura: macchine fotografiche e videocamere, termocamere e multispettrali, georadar e lidar oltre ai distributori di insetti utili e sostanze biologiche. Tutto questo richiede una formazione professionale per certificare i piloti (l’iter prevede lo svolgimento di corsi e il superamento di esami teorici e pratici) e multicotteri di diversa natura o capaci di integrare parti differenti. Ogni circostanza è sempre e comunque svolta e governata nel rispetto di leggi e regolamenti emanati da ENAC e oggi controllati da ENAV. Giotto Droni, ad esempio, si spinge a sperimentare protocolli destinati al riso e ad altre colture, attraverso l’utilizzo di nuovi sensori tra i quali le fotocamere multispettrali. Come ci spiegano i soci, si lavora sull’allettamento: nel momento in cui l’agricoltore si trova di fronte alla necessità di chiedere indennizzi in seguito a grandinate o altri eventi sfavorevoli, attraverso un rilievo aerofotogrammetrico si può definire con precisione quanta è la parte allettata della coltura e di quale grado sia l’allettamento per ogni zona. Dopo il volo e l’elaborazione del modello in tre dimensioni, viene consegnata al cliente una scheda riassuntiva di semplice lettura che diventa strumento efficace e dirimente in mano al perito. Queste evoluzioni, che investono anche l’ambito della concimazione, dimostrano che il mondo dei droni sta maturando ed è in grado di contribuire al reddito aziendale anche nella cerealicoltura. Autore: Ezio Bosso
ANTICIPI PAC PER OLTRE 1 MILIARDO
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura chiude il periodo dedicato al pagamento degli anticipi