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PER L’ACCOPPIATO VALE SOLO LA FATTURA 

da | 28 Gen 2025 | NEWS

fattura
A Vercelli, nel corso dei controlli di secondo livello di Corintea e Arpea sulla tenuta del fascicolo aziendale (aggiornamento anagrafiche, antimafia, contratti affitto, corretto e completo caricamento documentazione, ecc…) è emerso come, l’unico modo per garantire l’erogazione del sostegno accoppiato per riso, soia, girasole, colza sia la presentazione della fattura. Pertanto, i cartelli non bastano! Solo la fattura vale. Fattura che deve riportare specie, varietà, n°partita, categoria, quantità.

FATTURA = EROGAZIONI

In vista del controllo sul 100% delle domande, solo tale sistema – ci racconta un dirigente sindacale – può garantire all’azienda la sicurezza dell’erogazione del contributo. In queste ore si stanno esortando i rivenditori rivenditori a fornire alle aziende la documentazione completa; pare che sia possibile inserire tali informazioni nella nota integrativa della fattura elettronica.

NUMERO DI PARTITA

Se queste notizie saranno confermate – ma lo sono, perchè stanno circolando già i documenti presso i rivenditori – decade la “semplificazione” invocata dall’Ente Risi che avrebbe dovuto consentire di non inserire il numero di partita (https://www.risoitaliano.eu/accoppiato-senza-tracciabilita/), che fu annunciato come una conquista importante (https://www.risoitaliano.eu/non-serve-il-lotto-per-il-seme-certificato/) e che costò a Risoitaliano una dura reprimenda da parte della presidente dell’Ente Risi (https://www.risoitaliano.eu/non-parlate-con-risoitaliano/), indispettita per la fuga di notizie.

Purtroppo, i giornali indipendenti esistono e scrivono ciò che avviene, non ciò che si spera che avvenga.

NIENTE DA FARE PER LA SEMENTE CERTIFICATA

Vale anche per le quantità di semente certificata. Nei mesi scorsi si è chiesto al Ministero di concedere una riduzione della dose di semente obbligatoria a ettaro. Ciò è avvenuto esponendo le evoluzioni della tecnica agronomica e della selezione varietale che la risicoltura moderna sta applicando nel principio di cercare di produrre di più con l’utilizzo di meno input.
Si chiede di dare la possibilità di ottenere il sostegno accoppiato utilizzando anche la semente di rimanenza dell’annata precedente. Infatti si consideri che le condizioni metereologiche della primavera 2024 hanno causato molte variazioni di varietà la cui semente è rimasta a carico delle aziende.
La risposta è stata negativa: a quanto dicono i sindacati, il Crea, per conto del Ministero ha risposto che la dose di semente viene confermata in quanto è in linea con le dosi di seme utilizzate dai sementieri nelle prove svolte “sotto sorveglianza” per la registrazione delle varietà. Sulla possibilità di utilizzare la rimanenza di seme non è stata data risposta.
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