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«PER LA CLAUSOLA SERVE UN VERO MINISTRO»

da | 17 Mar 2018 | NEWS

«Traguardo tardivo ma auspicato». Inizia così la lettera che ci invia l’onorevole Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, dopo l’avvio dell’inchiesta sulle importazioni a dazio zero da Cambogia e Myanmar. Ciocca è uno dei parlamentari su cui conta la filiera per premere su Bruxelles e ottenere la clausola di salvaguardia. Per questo la sua lettera merita di essere letta nella sua interezza: «Traguardo tardivo ma auspicato. Con l’apertura di questa indagine si concretizza l’opportunità di poter mettere una pezza su una delle enormi falle che in questi anni hanno messo in serio pericolo un comparto tanto importante per l’Italia come quello risicolo. Come parlamentare europeo e come cittadino italiano ho lottato per NON essere complice della scomparsa di un settore che vanta oltre 150 di storia, di maestria e qualità.

Ora la partita deve essere seguita da vicino dai parlamentari europei, dalla filiera risicola tutta, dalle associazioni agricole e da un Governo presente anche nei tavoli europei; un Governo capace di imporsi a logiche lontane dai bisogni reali del nostro comparto agricolo e dei nostri cittadini.

Un inizio appunto, perché il comparto risicolo italiano si aspetta risposte a 360 gradi: parliamo di etichettatura, parliamo di regole da cambiare anche per quanto riguarda il mercato interno ma parliamo soprattutto di promozione dei nostri prodotti di eccellenza; è indispensabile lottare per cambiare questa forma mentis europea che ambisce a standardizzare la qualità premiando solamente la quantità.

Il nostro riso ha un valore aggiunto che deve e ripeto deve essere valorizzato e non utilizzato come merce di scambio per accordi commerciali dove il guadagno sicuramente non sfiora lontanamente il comparto agricolo.

Molte pezze sono ancora da mettere, la Lega a guida Matteo Salvini non ha guardato nella sfera di cristallo per capirlo ma ha semplicemente ascoltato le richieste del mondo agricolo ed è pronta ad agire di conseguenza perché i veri risultati si potranno vedere solamente rinnovando un Ministero, quello dell’Agricoltura, che attualmente perde acqua da tutte le parti. Occorre mettere mano a sistemi informatici che non funzionano, occorre una presenza forte e reale nei tavoli delle trattive anche in previsione delle aspettative della nuova Pac e delle novità positive che iniziamo ad intravedere e che potranno trasformarsi in opportunità solamente con una gestione attenta e oculata a livello nazionale».

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