Uno dei mantra del settore risicolo è questo: l’agricoltore medio non usa internet. In parte è vero, ma solo in parte. Nel senso che il risicoltore, come tantissimi agricoltori, non usa internet nello stesso momento in cui lo usano gli altri lavoratori per la ovvia ragione che gli altri lavorano davanti a una scrivania mentre l’agricoltore, quando sta seduto, è alla guida del trattore. Per questa ragione, nel nostro settore i siti internet sono consultati – lo scriviamo a ragion veduta – attraverso apparecchi mobili (smartphone e tablet) in proporzione più alta. Ora però interviene una prescrizione che potrebbe incentivare l’uso del web: infatti sta entrando progressivamente in vigore l’obbligo per le aziende agricole di dotarsi della PEC (Posta elettronica certificata), da quest’anno requisito indispensabile per ottenere il pagamento dei contributi PAC. Lo segnala Confagricoltura Piemonte, specificando che da quest’anno avere la Pec è necessario per percepire i contributi da Arpea e che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico non può essere utilizzato il medesimo indirizzo PEC da più imprese. Difatti l’indirizzo PEC ha carattere di ufficialità nel rapporto dell’impresa con i terzi e la Pubblica Amministrazione. Ne consegue che per ogni impresa iscritta nel Registro delle Imprese vi deve essere un indirizzo di PEC riconducibile ad essa e soltanto ad essa. (06.06.14)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.