Coldiretti ha scritto al Mipaaf per chiedere che i moltiplicatori di seme siano ammessi come sempre a ricevere l’aiuto accoppiato (LEGGI IL CASO). Se la linea ministeriale non cambiasse, la Sis, che è la società sementiera dei consorzi agrari legata alla bonomiana, riconoscerà ai risicoltori un premio maggiorato, per ammortizzare la perdita. Lo dichiara Mauro Tonello, risicoltore, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente della Sis.
C’è effettivamente il rischio che il governo neghi l’aiuto accoppiato ai terreni in cui si coltiva riso da seme?
Il rischio è concreto, se non cambia l’interpretazione data dal Ministero, ma è una impostazione che non accettiamo e abbiamo chiesto la scorsa settimana di riconsiderarla immediatamente, perché questo aiuto è sempre stato riconosciuto, il mercato si è organizzato anche in base a quest’aiuto accoppiato e non vi è ragione giuridica o politica o economica per negarlo.
Cosa succederà se non cambierà la linea del Mipaaf?
I risicoltori che producono seme avranno maggiori oneri che dovranno essere ripagati e ciò scaricherà un costo supplementare sul mercato. Come sapete, non tutto il risone che viene dichiarato da seme al momento della semina diventa seme, in quanto va certificato e soprattutto deve essere acquistato: oggi nei contratti dei sementieri non è previsto l’obbligo di ritirare tutto il risone prodotto per fare seme, proprio perchè c’è l’aiuto, ma senza quest’ultimo si creerebbe una disparità ingiustificabile, che disincentiverebbe la produzione di semente di qualità, imponendo ai sementieri di riconoscere il maggior onere. Insomma, questo ripensamento ministeriale danneggia tutti.
Danneggia anche chi fa soia e grano…
Anche di più. La soia viene venduta come seme a gennaio, perchè solo allora ne verifichi la germinabilità. Il grano è esposto alla volatilità della domanda. Quest’anno il venti per cento in meno…
Qualcuno può essere tentato di non dichiarare più che farà seme?
Non scherziamo. Nella domanda Pac devi indicare l’utilizzo finale e se fai il furbo per evitare un problema rischi di creartene un altro.
Consigliate di non firmare i contratti in attesa della decisione finale?
No, perchè paralizzeremmo il settore risicolo: non ci sarebbe più seme certificato, i prezzi oscillerebbero, sarebbe il caos. Preferiamo aprire il portafoglio. Se non ci sarà l’aiuto lo compenseremo.
Qual è il punto debole dei risicoltori in questa vicenda?
Purtroppo un punto debole che non dipende da noi. Non c’è un ministro, non c’è un governo che prenda decisioni: siamo senza interlocutori.