Ai piedi della Serra Nevada e sulla confluenza di due fiumi, Granada fu una delle città più ricche e potenti della Spagna durante il periodo islamico. C’è una località chiamata “Sospiro del Moro”, sulla Sierra Nevada da dove, prima di procedere verso la costa, si vede per l’ultima volta il panorama della città, e qui secondo la tradizione si fermò Boabdil a rimpiangere il suo perduto regno. Secondo la tradizione, la madre di quest’ultimo lo rimproverò dicendogli: “Piangi come una donna perché non hai saputo difendere il tuo regno come un uomo”.
Successivamente, i re cattolici decisero di eleggere come propria sede reale a Granada proprio il palazzo dei sultani dell’Alhambra (dall’arabo al-Ḥamrāʾ, ossia “la Rossa”, a causa forse del colore rosato delle strutture murarie o, forse, del colore rossiccio della barba del primo sultano): ciò preservò il palazzo dalla devastazione, tanto che oggi l’Alhambra è considerata uno dei Patrimoni dell’Umanità. Carlo V edificò anche un suo palazzo nel mezzo del’Alhambra, che non fu però terminato.
Tra gli altri luoghi che meritano una visita, c’è sicuramente la Cattedrale di Granada, una delle maggiori opere in stile rinascimentale spagnolo; l’Albaicin, dove si trova il Sacromonte, quartiere in cui sono scavate numerose grotte in passato abitate dai gitani; le chiese di San Girolamo e di San Giovanni di Dio, fondatore dell’ordine dei Fatebenefratelli, una delle più belle della città, che rappresenta il trionfo del Barocco.
Tra i piatti più noti c’è la paella. Rispetto alla più nota paella valenciana, questa di Granada rimane più morbida, meno secca. La vera paella è fatta con carne, pesce e frutti di mare, ma esistono varianti perfino vegetariane. La ricetta originale prevede spezie come paprica e zafferano, e due tipi di riso : bomba o senia. Il piatto è fatto con pollo e coniglio con l’opzione anche del tacchino, carciofi, fagiolini lunghi e piatti fagioli grandi bianchi, dovrebbe riportare lumache che non a molti piacciono quindi quasi mai vengono aggiunte, salsa di pomodoro e peperoni in polvere; verso la fine della cottura si aggiunge il rosmarino per alcuni minuti per acquisire sapore , ma poi si toglie. (Puntata 6 – nelle foto, vedute di Granada) Autore: Agnese Pellegrini – foto Paolo Viana (01.11.2015)