Il Ministro delle politiche agricole (foto grande) ha convocato per il 28 settembre la riunione del Tavolo di partenariato nazionale sull’attuazione della PAC 2023-2027, con l’obiettivo di finalizzare i lavori relativi alla definizione del Piano strategico.
SEME CERTIFICATO PER L’AIUTO ACCOPPIATO
La proposta presentata comprende ancora l’obbligo di usare seme certificato per percepire l’aiuto accoppiato, contestato dai sindacati agricoli e su cui anche l’Ente Nazionale Risi ha espresso parere contrario, inviando a Roma un contributo tecnico che, al momento, non è stato recepito dal Ministero.
SOMMERSIONE SENZA RISO?
Anche dal capitolo PSR emergerebbero delle innovazioni che lasciano perplessi, come l’obbligo di set aside in sommersione: favorirebbe la biodiversità ma impedirebbe di coltivare riso. (Avviso) Restano i rossetti, che devono essere profondi addirittura un metro: anche questa è una scelta tecnicamente insostenibile, perchè intaccando lo strato argilloso e arrivando alla ghiaia si compromette l’irrigazione della risaia.
Queste decisioni possibile che non siano modificate. Non c’è più tempo. Il 28 settembre ci sarà ancora Patuanelli al Ministero e i suoi funzionari non intendono modificare la bozza. Ciò comporterebbe un faticoso lavoro di aggiornamento e condivisione con Bruxelles.(Che seme ti conviene?)
CONSULTA LA BOZZA DEL PIANO STRATEGICO NAZIONALE
In breve, a Roma non si vuol far la fatica di approfondire il tema del riso. L’obbligo del seme certificato, infatti, non riguarda solo il riso ma è una scelta trasversale. La scelta interessa tutte le colture beneficiarie di un aiuto accoppiato.
Nella riunione del 2 settembre, la consulta risicola nazionale aveva chiarito che la risicoltura già utilizza una percentuale elevata di seme certificato. Inoltre, le misure in esame sono dannose, ma non è stata ascoltata. La versione aggiornata del Piano strategico della Pac oggetto di discussione in sede di riunione è consultabile sul sito del Mipaaf e della Rete Rurale QUI.