«L’obiettivo principale dei regolamenti transitori della PAC post2020 deve essere quello di garantire la certezza giuridica agli agricoltori comunitari, così da dare continuità per tutto il 2021 a misure fondamentali per il perseguimento delle loro attività, quali ad esempio i pagamenti diretti, ma anche i Programmi Operativi e i Piani di Sviluppo Rurale-PSR, tutti strumenti fondamentali anche in termini di integrazione del reddito». Lo ha sottolineato il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione in Commissione agricoltura della Camera dei deputati su uno dei regolamenti transitori della PAC per prorogare le attuali regole, in scadenza nel 2020. «E’ poi fondamentale difendere a ogni costo i fondi comunitari a disposizione del comparto primario, così da dare agli agricoltori e alle cooperative le risorse necessarie ad affrontare le importanti sfide che li attendono ed evitando al contempo che questi ultimi si vedano costretti a dover perseguire obiettivi più ambiziosi con meno risorse; in tal senso, occorre rispettare la disposizione volta a garantire un equo tenore di vita agli agricoltori, sancita dal trattato sul funzionamento dell’Unione Europea», ha osservato Agrinsieme.
Reddito basso
«Il reddito dei produttori agricoli è inferiore alla media degli altri settori ed è su questa già critica condizione che pesano gli annunciati tagli ai fondi agricoli comunitari; il nostro Paese, infatti, per il solo 2021 rischia di perdere circa 370 milioni di euro, derivanti da un taglio del 3,9% dei pagamenti diretti e del 15,6% dei fondi per lo sviluppo rurale», ha ricordato il Coordinamento. «In una situazione in cui sono ancora in corso i negoziati sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale-QFP, che fisserà i limiti di spesa dell’UE per il settennato 2021-27, è parimenti importante garantire che nella fase di transizione gli stanziamenti rimangano inalterati, così da evitare che gli ambiziosi impegni in termini ambientali della PAC post2020, per il raggiungimento dei quali gli agricoltori vogliono giocare un ruolo attivo e da protagonisti, vadano a ricadere unicamente sulle spalle del primario», ha concluso Agrinsieme.
Cos’è Agrinsieme
Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.