Arpea promette di pagare tutto entro fine mese e Coldiretti conferma. Come dice infatti Luca Andreoletti, responsabile Centro Assistenza Agricola di Coldiretti Piemonte, «Ci risultano i pagamenti che Arpea ha detto di aver erogato. Ad oggi è già stato pagato inoltre il regime dei piccoli agricoltori (contributo sotto i 1500€), all’incirca 700/800 aziende. Siamo a conoscenza del fatto che questa settimana era in programma l’arrivo della prima parte di anticipi non relativi al greening; credo che entro fine mese, rispettando gli accordi istituzionali, l’ente riuscirà a fornire, inoltre, i soldi necessari all’esaurimento degli anticipi, la parte più onerosa dell’intero pagamento. Le differenze di tempistiche rispetto alla Lombardia sono dovute al fatto che quest’anno abbiamo presentato le domande in modalità grafica e non più numerica, attraverso un software di AGEA che abbiamo adottato per la prima volta, ciò a comportato uno stravolgimento degli applicativi su cui si presentano le domande e di conseguenza anche l’istruttoria è mutata, diventando grafica. Da ciò è scaturito un ritardo dei pagamenti di alcuni giorni rispetto al solito, indicativamente venivano erogati intoro al 15, dovuto ad alcune problematiche insorte a causa dell’adattamento al nuovo modus operandi sia del personale che dei server utilizzati per il calcolo del contributo. Il cambio di modalità e tecnologia è stato fatto quest’anno e in questo modo solo in Piemonte rendendo, fin dall’invio dei dati iniziale, il processo in ritardo rispetto ad altre Regioni Italiane. Per quel che riguarda i pagamenti precedenti posso assicurare che nel 90% dei casi viene fornita all’agricoltore l’intera somma nei tempi concessi, le eccezione sono, come ribadito da Arpea, aziende sottoposte ai controlli oggettivi, ad anomalie non immediatamente superabili o a mancanza della certificazione antimafia. Alcune situazioni, però, sono davvero problematiche, sappiamo di casi in cui l’azienda non riceve i pagamenti dal 2016, restano però casi circoscritti e comprensibili in un sistema complesso e composto da un grande molteplicità di realtà diverse, infatti spesso è più facile che venga risolto prima un problema che affligge mille aziende che uno che attacca una singola attività, comprensibilmente direi. Tornando agli anticipi, aggiungo che l’unico motivo di ritardi successivi al 30 novembre possa essere legato all’operato della banca che effettua il pagamento, che avendo grosse moli di denaro e di destinatari tutti insieme, potrebbe far tardare la consegna di qualche giorno, ma nell’arco dei prossimo 20 giorni sono fiducioso sul completo svolgimento dei pagamenti».
Per completare il quadro, ci siamo rivolti ai sindacati attivi in Sardegna e Toscana, anch’esse regioni impegnate nella risicoltura. Coldiretti Grosseto e Cia Oristano ci hanno confermato di aver percepito l’anticipo PAC per tutte le fasce agricole, in particolare nella regione di Dante abbiamo scoperto che è stato adottato lo stesso procedimento del Piemonte (partendo dal PSR, passando ai piccoli agricoltori e chiudendo con la restante parte) notando quindi come, nei casi in cui questi pagamenti vengono erogati separatamente, la gerarchia imposta “dall’alto” sia sempre la stessa. Non resta che aspettare, dunque, con la speranza che con la riforma 2020, oltre a rendere il contributo più meritocratico (come già raccontato in precedenti articoli), le cose cambino anche su questo fronte, fissando una data unica per permettere la miglior organizzazione aziendale e magari rendendo più chiare e snelle le modalità di ottenimento dei contributi, evitando che possa crearsi anche un singolo caso “sfortunato”. Naturalmente, ci auguriamo che i risicoltori ci aiutino sempre a raccogliere notizie (è possibile segnalare situazioni e fatti a direzione@risoitaliano.eu) e a completare il quadro delle conoscenze, così prezioso per tutti quando si parla di soldi. Autore: Ezio Bosso