Mercato fermo nella giornata di oggi, dopo una settimana caratterizzata da domanda ridotta, scambi minimi e cali nelle valutazioni a listino (leggi l’ultima analisi).
«MAGGIORI MARGINALITÀ PERMETTONO PIÙ INVESTIMENTI»
Come di consueto analizziamo il momento del mercato risicolo e della produzione insieme ad un risicoltore. Ci confrontiamo con Luca Melotti, agricoltore di Isola della Scala (VR). «Nella nostra azienda produciamo sul 90% della superficie a riso il Vialone Nano. Questa varietà è la miglior rappresentante di questo territorio. Noi la vendiamo sia all’ingrosso, sia al dettaglio, attraverso tutti canali disponibili (e-commerce, negozio fisico, settore Horeca, borse merci). Per quel che riguarda il prezzo oggi a listino, ritengo che sia eccessivo. 140 €/q lordi sono un valore che rischia di mettere in difficoltà i trasformatori e, dovendo loro ovviamente rivalersi sui consumatori, porta alla perdita di fette di mercato.
Un prezzo come quello attuale, tuttavia, risulta molto remunerativo per noi produttori, aumentando una marginalità che era ormai ferma da tempo. Questo ci permette anche di investire in modo più consistente, ad esempio su tecnologie innovative e più efficienti, che ci consentono di affrontare al meglio il prossimo futuro. Non possiamo però immaginare che questa situazione sia sostenibile per il settore. Tale cifra frena le riserie anche dall’acquistarlo per la trasformazione ed alcune delle maggiori stanno pensando di toglierlo dal catalogo. Questo contesto rischia di portare alla scomparsa di un riso da risotto da sempre apprezzato e distintivo della nostra risicoltura».
«VIALONE VALE LE CIFRE ATTUALI»
«Anche nella vendita al dettaglio abbiamo alzato i prezzi, dovendo allinearci con quelli proposti sul mercato dalla maggioranza. Il prezzo di riferimento per Vialone oggi è tra i 4 e i 4,50 €/kg. Tale valore, maggiore rispetto al passato, non ha intaccato molto i consumi nella nostra vendita. Tantomeno gli acquisti provenienti dalla ristorazione, disposta a spendere per la qualità, magari aumentando il prezzo del piatto al ristorante.
Il mercato della grande distribuzione al contrario pare vendere meno riso pregiato come il nostro ai prezzi attuali. I consumatori sono spesso spaventati alla vista di cifre a cui non sono abituati. Va considerato però che il nostro prodotto è salutare, nutriente e dalle ottime caratteristiche organolettiche. Se 1kg di riso costa 5 € vuol dire che una porzione da risotto costa 0,50 €. I consumatori dovrebbero pensare in quanti modi utilizzano tale cifra e non avere problemi a spenderli per un prodotto di valore come il nostro. Capisco che non sia un discorso immediato ma penso che sia importante che la nostra filiera punti su questo tipo di sensibilizzazioni».
«CONFIDO IN UN BUON RACCOLTO»
«Per quanto riguarda la prossima campagna semineremo all’incirca la stessa superficie a riso – continua Melotti -. Qualcosina in più della scorsa annata alla luce dell’ottima rimuneratività di questo prodotto. Volevamo farlo in acqua come di consueto ma ad oggi il consorzio che gestisce la risorsa irrigua non ci ha ancora permesso di sommergere le camere. Fino a maggio la situazione dovrebbe rimanere tale secondo quanto comunicato. Per questo ed anche in relazione ad alcuni problemi legati alla fauna avicola locale, semineremo maggiormente a file interrate. Molti in queste zone storcono il naso al pensiero di sommergere le camere ma io sono ottimista che la piovosità e i maggiori accumuli nevosi, pur considerando il livello deficitario del Garda attualmente, ci consentiranno di superare la stagione con raccolti soddisfacenti». Autore: Ezio Bosso.
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