Entra nel vivo la partita dei nuovi fertilizzanti ammessi dall’Ue. E’ stata approvata infatti dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo la revisione del regolamento Ue sui fertilizzanti: la proposta è stata approvata a larga maggioranza, con 30 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti. Il provvedimento mira ad armonizzare le norme per la commercializzazione sul mercato europeo dei prodotti fertilizzanti, come i concimi minerali, i concimi organici e quelli a rilascio controllato. Sul tavolo però ci sono ancora alcune questioni irrisolte, sottolineate dal Copa-Cogeca, la federazione europea dei sindacati e delle cooperative agricole: il segretario generale Pekka Pesonen prima del voto aveva espresso serie preoccupazioni sul fatto che se i concimi minerali non verranno definiti da norme rigorose, la qualità del prodotto potrebbe scendere.
«Vogliamo una definizione chiara per i concimi minerali e l’indicazione sulle forme di azoto e la solubilità del fosforo nei prodotti fertilizzanti minerali – ha precisato – Sosteniamo gli emendamenti proposti alla commissione per cambiare la proposta iniziale della Commissione europea». Per questo, Copa-Cogeca avevano esortato gli eurodeputati a Bruxelles perché sostenessero il progetto di relazione dell’on. Gàll-Pelcz, che va in questa direzione.
La proposta ora deve essere votata dal Parlamento europeo nella sessione plenaria del 2-5 ottobre, prima dell’inizio dei negoziati con i ministri dell’UE. Il Consiglio deve ancora concordare una posizione su questo fascicolo. «Anche i fertilizzanti a rilascio controllato sono diventati essenziali e comportano molti benefici ambientali – ha spiegato Pesonen – Tuttavia, la Commissione europea ha proposto di fissare alcuni criteri per la decomposizione dei polimeri leganti, che non sono compatibili con la funzione dei polimeri biodegradabili».
Le nuove norme della Commissione europea per incentivare l’uso di fertilizzanti organici e a base di rifiuti sono considerate dal mondo agricolo un passo nella giusta direzione, ma non permettono di risolvere il problema della qualità e dell’efficacia dei principi attivi: secondo Copa-Cogeca è necessario essere più realistici. «Siamo anche lieti del fatto che questa proposta ampli la portata della legislazione europea sui fertilizzanti per includere i fertilizzanti organici, affinché gli agricoltori in Europa abbiano una più vasta scelta di principi attivi e un accesso migliore. Tuttavia, le nuove norme non saranno in grado di risolvere il problema alla radice, né avranno un impatto significativo sull’agricoltura europea – secondo il segretario generale -. Attualmente, solo il 5% del materiale organico dei rifiuti viene riciclato e utilizzato come fertilizzanti, ma i rifiuti organici riciclati possono sostituire fino al 30% dei fertilizzanti minerali. L’Ue importa ogni anno più di 6 milioni di tonnellate di roccia contenente fosfato, ma potrebbe recuperare fino a 2 milioni di tonnellate di fosforo da fanghi di depurazione, rifiuti biodegradabili, pasti di carne e ossa o letame, secondo la Commissione. Al momento, quasi la metà dei concimi sul mercato dell’Ue non è coperta dal regolamento vigente. I concimi “marcati CE” devono al tempo stesso soddisfare tutti i requisiti di qualità, sicurezza e etichettatura delle norme UE e possono essere scambiati liberamente sul mercato unico dell’UE.
La relatrice Ildikó Gáll-Pelcz (Ppe / En), ha dichiarato che l’obiettivo principale della sua relazione era di incentivare la produzione di nutrienti vegetali su vasta scala nell’Ue da materie prime biologiche o secondarie, di provenienza domestica, in linea con il modello dell’economia circolare, trasformando i rifiuti in nutrienti per i raccolti. «La tecnica regolamentare scelta nella mia proposta – ha aggiunto – lascia agli operatori economici la massima flessibilità per immettere nuovi prodotti sul mercato interno senza compromettere la sicurezza e la qualità». La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, che si occupa delle disposizioni sui livelli di contaminanti, ha approvato il 30 maggio i limiti sul contenuto di cadmio nei concimi fosfati “marcati CE”. Questi ultimi sono stati limitati da 60 mg / kg a 40 mg / kg dopo tre anni e a 20 mg / kg dopo nove anni, invece di 12 come proposto dalla Commissione. Una clausola di riesame introdotta dai membri della Commissione sul mercato interno richiede alla Commissione di valutare l’applicazione di restrizioni sui livelli di contaminanti, nonché gli sviluppi delle tecnologie di decadimento, 42 mesi dopo la data di applicazione del presente regolamento. La Commissione dovrà altresì valutare, nello stesso periodo, l’impatto sugli scambi di materie prime, comprese la disponibilità di rocce di fosfato e come le nuove regole influenzano il mercato dei fertilizzanti.