Torniamo a parlare di scelta degli ugelli, un fattore fondamentale nella risicoltura dei giorni nostri, sia dal punto di vista agronomico sia da quello economico. Ci confrontiamo con Davide Vancetti, agronomo e titolare dell’omonimo centro prova irroratrici, chiedendogli quali siano le scelte migliori per i diversi trattamenti (fungicida o erbicida) per quanto riguarda gli ugelli, considerando tutte le variabili (ventaglio o cono, antideriva o meno, singoli o doppi, dimensioni del foro, materiale e pressione di esercizio)… «Sono tematiche – ci risponde Vancetti – su cui è difficile dare una “ricetta secca”, in quanto vanno studiate sulle singole macchine e realtà aziendali. Risulta necessario prima di tutto sottolineare come non si debba dare per scontato che gli ugelli di una stessa tipologia restituiscano sempre lo stesso diagramma di distribuzione. Ad esempio un ugello a turbolenza tradizionale può presentare un diagramma molto diverso al variare delle dimensioni del foro (ad es. 015 vs 03). Analizzando invece gli ugelli a fessura con iniezione d’aria (antideriva), il diagramma presenta differenze meno marcate, rispetto agli ugelli a turbolenza tradizionali, al variare delle dimensioni del foro. L’analisi di tutte queste variabili deve essere studiata nella fase di regolazione strumentale, dove l’utilizzo del banco prova deputato, consente di individuare le migliori regolazioni (distanza dal bersaglio ecc.) volte a garantire la migliore omogeneità di distribuzione (fermo restando le diverse variabili che possono poi capitare in campo ed inficiare per alcuni tratti l’omogeneità di distribuzione).
Scelta degli ugelli: quali materiali entrano in gioco?
In termini di materiali e durata degli ugelli entrano in gioco parecchie variabili, tra cui le più significative risultano la pressione di esercizio e la torbidità dell’acqua usata per i trattamenti. Generalmente i materiali migliori sono l’acciaio e la ceramica. In termini di durata, la ceramica risulta attualmente uno dei materiali più resistenti all’usura a fronte di un costo un po’ più elevato rispetto all’acciaio. Si riscontrano tuttavia alcune piccole disformità di portata tra i singoli ugelli, poiché, all’atto della loro costruzione, la ceramica allo stato fuso colata negli stampi può avere reazioni diverse nel raffreddarsi originando così piccole variazioni nel diametro del foro. Gli ugelli realizzati in acciaio, pur essendo un po’ meno longevi rispetto a quelli in ceramica, presentano un’ottimale precisione dei fori ed un costo leggermente più contenuto. Sicuramente rappresentano il miglior compromesso “qualità prezzo” tra la ceramica e la plastica.
In merito alla scelta degli ugelli per i trattamenti con fungicidi, prove svolte già nel lontano 1997 dall’università di Torino (Prof. Balsari) evidenziavano come gli ugelli a doppia fessura fossero caratterizzati da una maggiore uniformità di distribuzione trasversale ed una migliore omogeneità di copertura. Unico inconveniente operativo risulta legato al maggiore rischio di otturazione dei fori dell’ugello, dovuto, a parità di portata, a una minore dimensione degli stessi, limite però superabile da un adeguato sistema di filtrazione. La scelta degli ugelli per i trattamenti erbicidi, andrebbe ponderata in base alla tipologia di infestazione, in quanto ci si trova spesso ad operare con popolazioni miste di erbe infestanti, caratterizzate da biometrie e geometrie fogliari molto diverse tra di loro. Uno dei migliori compromessi potrebbe comunque essere dato dagli ugelli a fessura (tradizionali o a iniezione d’aria)». Autore: Ezio Bosso