Nel 2020, la Commissione europea ha adottato la strategia Farm to Fork (dalla fattoria alla forchetta) e si è impegnata a rendere obbligatorio un sistema di etichettatura “salutare” unico in tutta la Ue: pareva che il Nutri-score fosse quello scelto. L’Italia si è opposta, in quanto ritiene che il modello francese penalizzi i prodotti italiani, soprattutto quelli Dop e Ipg: ha dunque condotto, attraverso il governo Draghi e poi il governo Meloni, un’azione che è risultata nel rinvio della decisione della Ue: un ulteriore motivo di attrito tra Roma ed Emmanuel
Macron. Ora, Bruxelles condurrà un’analisi su diversi sistemi di etichettatura, ne presenterà le conclusioni entro metà 2023 e (forse) l’esito sarà adottato dal 2024. Da qui le polemiche nei confronti di Roma e per estensione a Bruxelles: capitolate di fronte alle lobby agro-alimentari, protezionismo gastronomico in azione. I sostenitori del Nutri-score dicono che si tratta di un sistema scientifico. (Fonte: Cia Lombardia)