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NUOVI SPAZI PER L’AMIDO DI RISO

da | 13 Mag 2021 | NEWS

Biossido di titanio nelle caramelle

Efsa, l’Autority per la sicurezza alimentare con sede a Parma, ha aggiornato la propria valutazione della sicurezza in riferimento all’utilizzo dell’additivo alimentare biossido di titanio (E 171), utilizzata sotto forma di polvere con effetto sbiancante in dolci, caramelle, gomme da masticare. Questo a seguito di una richiesta della Commissione europea del marzo 2020.

Per sostituire il composto chimico si sta facendo strada la possibilità di utilizzare un prodotto naturale a base di riso, ovvero l’amido di riso: da tempo il mercato stava cercando alternative credibili, e l’amido è oggi considerato dai consumatori un prodotto naturale. Tanto che la multinazionale alimentare Beneo, parte del gruppo Sudzuecker, con stabilimenti in tutto il mondo, in Italia anche a Confienza, in provincia di Pavia, sta puntando sull’ampliamento della propria capacità di produzione di amido di riso con un investimento da 50 milioni di euro nello stabilimento belga di Wijgmaal, che intende raddoppiare entro l’anno prossimo. Restano alcuni problemi legati proprio alla tipologia dell’amido, che ad esempio assorbe l’umidità molto più del biossido di titanio, e dunque non è sempre adatto a sostituire totalmente il composto chimico in tutti gli utilizzi, ma sono in corso studi per ovviare a queste difficoltà.

La nuova valutazione da parte dell’Efsa conferma la validità della scelta di Beneo, in quanto mette in luce i rischi sanitari dell’impiego del biossido di titanio. L’Authority ha rivisto i risultati della precedente valutazione pubblicata nel 2016, che aveva evidenziato la necessità di ulteriori ricerche per colmare alcune lacune nei dati. L’additivo era già stato bandito in Francia dall’anno scorso.

Il biossido di titanio non è sicuro

«Tenuto conto di tutti gli studi e i dati scientifici disponibili – ha affermato Maged Younes, presidente del gruppo di esperti Efsa sugli additivi e aromatizzanti alimentari (gruppo Faf) – il gruppo scientifico ha concluso che il biossido di titanio non può più essere considerato sicuro come additivo alimentare. Un elemento fondamentale per giungere a tale conclusione è che non abbiamo potuto escludere timori in termini di genotossicità connessi all’ingestione di particelle di biossido di titanio. Dopo l’ingestione l’assorbimento di particelle di biossido di titanio è basso, tuttavia esse possono accumularsi nell’organismo umano».

La valutazione è stata condotta seguendo una metodologia rigorosa e prendendo in considerazione diverse migliaia di studi emersi dopo la precedente valutazione dell’Efsa del 2016, comprese nuove evidenze scientifiche e dati sulle nanoparticelle.

Gli esperti scientifici hanno applicato per la prima volta la guida del comitato scientifico EFSA del 2018 sulle nanotecnologie alla valutazione della sicurezza degli additivi alimentari. Il biossido di titanio (E 171) contiene al massimo il 50% di particelle della gamma nano (cioè meno di 100 nanometri) a cui i consumatori potrebbero essere esposti.

La genotossicità è la capacità di una sostanza chimica di danneggiare il Dna, il materiale genetico delle cellule. Poiché la genotossicità può avere effetti cancerogeni, è essenziale valutare il potenziale effetto genotossico di una sostanza per trarre conclusioni sulla sua sicurezza.

«Anche se le evidenze di effetti tossici in genere non sono state conclusive – ha dichiarato Matthew Wright, membro del gruppo  Faf e presidente del gruppo di lavoro Efsa sull’E171:  sulla scorta di nuovi dati e metodi ancora più solidi non abbiamo potuto escludere timori di genotossicità e, di conseguenza, non abbiamo potuto stabilire un livello di sicurezza per l’assunzione quotidiana di questo additivo alimentare ».

I gestori del rischio presso la Commissione europea e gli Stati membri dell’Ue sono stati informati delle conclusioni dell’Efsa e rifletteranno sulle misure appropriate da assumere per garantire la tutela dei consumatori

L’utilizzo come additivo alimentare

Il biossido di titanio (E171) è autorizzato come additivo alimentare nell’UE in base all’allegato II del regolamento (CE) n.1333/2008. La sicurezza dell’additivo E171 è stata valutata di nuovo dal gruppo di esperti scientifici Ans dell’Efsa nel 2016 nel quadro del regolamento (UE) n. 257/2010, che prescrive un programma di valutazione ex novo degli additivi alimentari autorizzati nell’Ue prima del 20 gennaio 2009.

Nel suo parere del 2016 il gruppo Ans aveva raccomandato di eseguire nuovi studi per colmare le lacune nei dati sui possibili effetti sul sistema riproduttivo, dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile della sostanza. Aveva anche evidenziato un margine di incertezza circa la caratterizzazione del materiale usato come additivo alimentare (E171), in particolare per quanto riguarda la dimensione delle particelle e la distribuzione granulometrica del biossido di titanio usato come E171.

Nel 2019 l’Efsa ha pubblicato una dichiarazione sulla revisione del rischio legato all’esposizione all’additivo alimentare biossido di titanio (E171) effettuata dall’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, l’ambiente e la salute sul lavoro (Anses). Nella dichiarazione l’Efsa sottolineava come il parere dell’Anses ribadisse le incertezze e le lacune nei dati già individuate dall’Authority europea senza presentare risultanze che invalidavano le conclusioni precedenti circa la sicurezza del biossido di titanio.

Nello stesso anno (il 2019) l’Autorità dei Paesi Bassi per la sicurezza degli alimenti e dei prodotti di consumo (Nvwa) esprimeva un parere sui possibili effetti sulla salute del biossido di titanio come additivo alimentare, il che metteva in evidenza l’importanza di studiare gli effetti tossicologici sul sistema immunitario nonché i potenziali effetti di tossicità riproduttiva.

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