Il Ministero della Salute il 15 gennaio 2016 ha comunicato che per sette sostanze attive la cui autorizzazione era scaduta al 31 dicembre 2015 la Commissione Europea, previo parere positivo dello Stato membro relatore della “revisione” e dell’ EFSA, ha emanato un regolamento di rinnovo con cui i medesimi principi attivi sono di nuovo ammessi. Le sette sostanze attive che hanno “passato la revisione” sono 2,4 D , esfenvalerate, fenexamid, florasulam, fosfato ferrico, piridate e sulfosulfuron: nessuna di esse è attualmente registrata per l’ impiego in risicoltura, ma alcune (2,4 D e florasulam in specie) sono registrate, da sole o in miscela con altri principi attivi, su colture come mais, frumento e cereali minori. Tutte le sostanze attive hanno ottenuto il rinnovo dell’ autorizzazione fino al 2030, con la sola eccezione dell’ esfenvalerate (un insetticida piretroide registrato su varie colture, tra cui frumento e pioppo) che, essendo “candidato alla sostituzione”, ha ottenuto il rinnovo solo fino al 2022, ai sensi del reg. UE 1107/09.
Il percorso di ri-registrazione tuttavia non finisce qui. Se le molecole che costituiscono la parte “attiva” dei prodotti fitosanitari hanno ottenuto il rinnovo dell’autorizzazione, ora inizia il percorso di ri-registrazione dei formulati commerciali che contengono le suddette sostanze attive (da sole o in miscela con altre). Il MinSalute (http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=2401) definisce la scansione temporale degli adempimenti a carico delle ditte produttrici dei formulati commerciali (86 in tutto) che contengono le 7 sostanze attive in questione per ottenere il rinnovo dell’ autorizzazione dei prodotti. In particolare entro il 31 marzo prossimo dovrà essere presentato il “dossier” riguardante ogni singolo formulato commerciale ed il mancato rispetto della scadenza comporterà l’ automatica revoca dell’ autorizzazione del prodotto stesso, anche se la sostanza attiva in esso contenuta è autorizzata. Il processo di ri-registrazione dei formulati commerciali dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2016, salvo proroghe per “supplementi di indagine” su singoli prodotti. I prodotti che non dovessero ottenere la ri-registrazione (o per i quali la ditta produttrice dovesse rinunciare al rinnovo dell’ autorizzazione) potranno essere commercializzati fino al 30 settembre 2016 e potranno essere impiegati in campo fino al 31 marzo 2017. Tutto ciò premesso, va appena citato il fatto che alcuni testi del MinSalute contengono evidenti errori di compilazione , per cui l’ esfenvalerate viene erroneamente dato per autorizzato fino al 2030, mentre per il fenexamid viene richiesto di presentare la documentazione “entro tre mesi dal rinnovo dell’ autorizzazione e quindi entro il 31 marzo 2030(!!!)” pena “la revoca automatica del prodotto stesso, a partire dal 1° aprile 2016(!!!)”, che forse suscitano più preoccupazione che ilarità nel lettore attento.
Benchè la questione non riguardi direttamente il settore risicolo, la procedura di ri-registrazione di questi prodotti costituisce un test importante: da un lato dovrebbero essere messi in atto per la prima volta i cosiddetti “criteri di valutazione comparativa” previsti dalla nuova normativa europea , sui quali in Italia è tuttora aperto un dibattito abbastanza confuso; dall’ altro essa sarà un “banco di prova” per verificare se le ditte produttrici intendono ancora investire per la “difesa” dei prodotti fitosanitari in Europa ed in particolare sul territorio italiano, oppure abbandonare un mercato come quello comunitario che molti ormai considerano “decotto”, povero e destinato ad un ineluttabile declino ed a una progressiva “colonizzazione” da parte dei prodotti agricoli d’importazione, per concentrarsi su mercati agricoli ritenuti ricchi ed “espansivi” come quelli del Sud America, dell’ Asia e dell’ ex impero sovietico. Autore: Flavio Barozzi, dottore agronomo – flavio.barozzi@odaf.mi.it (06.02.2016)