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NON VOGLIAMO MORIRE DI SETE

da | 20 Lug 2022 | NEWS

siccità

Piovono foto terrificanti dai nostri lettori. Risaie bruciate a San Martino Siccomario. Oppure gialle come un campo di frumento dopo la mietitura, a Cerreto Lomellina. A Confienza, poi, piante di riso che sembrano sterpaglie. Scene simili nel Novarese. Un’agonia su cui si sono interrogati sindacati, consorzi irrigui, Regioni ed Ente Risi nel primo tavolo tecnico sull’emergenza risaia che si è tenuto stamane al centro ricerche sul riso di Castello d’Agogna. Si è discusso di introdurre nei PSR di Piemonte e Lombardia incentivi per la sommersione invernale e la semina in acqua.

Intanto sta prendendo forma un documento di proposte che raccoglie le idee sul da farsi, per evitare un 2023. Sarà diffuso domani su Risoitaliano.eu.

SERVONO GLI INVASI

Intanto, il consorzio irriguo della Baraggia Vercellese e Biellese torna sul tema degli invasi con questo comunicato: «l’emergenza siccità sta assumendo contorni sempre più catastrofici nel nostro territorio. Per fortuna esistono i nostri tre invasi altrimenti sarebbe un disastro”. Nonostante lo scorso 4 luglio sia stato dichiarato lo Stato di Emergenza per il Piemonte urgono provvedimenti immediati per contrastare l’assenza di piogge.

Lo hanno chiesto tutti gli enti al presidente del consiglio Mario Draghi in una lettera congiunta. Lo ribadisce il Consorzio di Bonifica della Baraggia Vercellese e Biellese che avanza alle massime autorità dello Stato possibili e tempestive soluzioni: «La preoccupazione di questi mesi sarebbe di certo minore con l’invaso sul torrente Sessera che contribuirebbe a ridurre in modo marcato la siccità. Va, tuttavia, osservato che ci vorrà ancora tempo. In primo luogo perché occorrono finanziamenti ingenti. I programmi del Consorzio, quindi, proseguono anche con altre importanti iniziative che potranno dare auspicabilmente (ed in tempi più modesti) risultati provvisori tangibili per il comprensorio», rivela il presidente Leonardo Gili.

SESIA, OSTOLA, RAVASANELLA

Tra le proposte avanzate, oltre la realizzazione di un’opera di derivazione fissa sul Fiume Sesia, il potenziamento degli invasi esistenti. «Il potenziamento degli invasi sui torrenti Ostola e Ravasanella verrebbe realizzato mediante il sopralzo del paramento. La soluzione, oltre a limitare la cantierizzazione a siti già occuparti da tali infrastrutture, garantirebbe ulteriori 5 milioni di metri cubi di acqua per l’irrigazione e di circa 1 milione per gli usi idropotabili. Se l’intervento sarà completato dai primi due lotti della condotta proveniente dal Sessera, anche in assenza dello sbarramento – affermano ancora i vertici di via Fratelli Bandiera – L’invaso sul torrente Ostola, infatti, è già dotato di un proprio potabilizzatore che – con tale dotazione – potrebbe essere destinato a superare le crisi idriche.

INGAGNA ED ELVO

Per quanto riguarda l’Ingagna la soluzione potrebbe essere quella di riprendere il vecchio progetto della galleria dal Torrente Elvo che garantirebbe circa 4 milioni di metri cubi di acqua tramite il Rio Griola. Se oggi si è evitato il disastro delle colture maisicole del Biellese è grazie all’invaso dell’Ingagna senza il quale non si sarebbe arrivati nemmeno alla fioritura delle suddette colture”.  Determinante il fattore tempo che ha spinto proprio il consorzio Bonifica di Baraggia a rivolgersi alle massime autorità dello Stato: “La realizzazione ed il potenziamento degli invasi è oggi l’unica vera alternativa alla desertificazione – chiosa Gili – ed è divenuta soluzione quanto mai imprescindibile per garantire l’autonomia dei territori nell’approvvigionamento idropotabile e irriguo e, conseguentemente, di quello alimentare».

Risaia a Ceretto Lomellina

A QUALCUNO PIACE CLASSICO

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A Milano i massimi della voce Carnaroli e similari raggiungono i 106 €/q lordi. Un prezzo in difetto rispetto agli scambi Carnaroli Classico

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