Per ridurre il rischio di diffusione del nematode galligeno attraverso il passaggio di uomini e animali dai campi infestati a quelli ancora indenni, Regione Lombardia ha emanato lo scorso 3 settembre un decreto che vieta l’esercizio dell’attività venatoria in alcune zone. In particolare, è stata definita l’area all’interno della quale è vietato esercitare l’attività venatoria, considerando un raggio di 500 metri attorno a ciascun’area ufficialmente delimitata ai sensi del decreto 8507 del 22 giugno 2021, come meglio rappresentata dalla cartografia sottostante.
URGE UNA POLITICA IRRIGUA
L’aggiornamento delle risorse idriche nelle analisi di Alberto Lasagna