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NON PIÙ DI 100.000 TONNELLATE DI CARNAROLI

da | 20 Giu 2018 | NEWS

Alla data del 12 giugno sono stati trasferiti un milione di quintali di riso e le varietà Carnaroli e similari non finiscono di stupire: nel bene e nel male… Vediamo innanzi tutto lo scenario storico: questi risi sono passati dall’essere un prodotto di nicchia fino alla metà degli anni ’90 a conquistare progressivamente il mercato e a diventare in assoluto il gruppo merceologico più importante nel quadro dei risi per il mercato interno (Carnaroli 152.610 t- Arborio 133.169 t). Abbiamo analizzato l’andamento della produzione degli ultimi anni e risulta evidente che nelle annate agrarie 2016/2017 e 2017/2018 la produzione ha assunto valori importanti: praticamente si è raddoppiata la disponibilità rispetto alle annate 2014-15-16. Le cause sono note. Gli elevati prezzi raggiunti nelle campagne precedenti, associati alla contrazione dei risi Lunghi B destinati all’esportazione e alla elevata produttività delle varietà similari che rappresentano oltre il 60% della superficie seminata – ancora di più in termini di produzione -, hanno concentrato l’attenzione degli agricoltori verso questo segmento di mercato. (Tabella: trasferimenti Risone Carnaroli periodo settembre 2017 – Giugno 2018) 

La scorsa stagione ha avuto un andamento climatico molto favorevole, le semine hanno proceduto con regolarità e non si sono avuti vistosi attacchi di brusone. Il risultato è stato una produzione da record, da segnare sul calendario, con una grande disponibilità dovuta anche al riporto della precedente campagna, tutto ciò ha messo in fibrillazione il mercato e a torto o ragione i prezzi hanno subito un tracollo mai visto. Rispetto alle ultime 5 annate agrarie si è passati da una disponibilità media di 86.500 t alle attuali 152.610 t con un incremento del 57%; alla data odierna, i trasferimenti sono stati di 101.105 t rispetto ai 66.071 t delle ultime 5 annate con un incremento del 65%. Se però si aggiornano i dati di tendenza relativi ai trasferimenti di risone, forse con una certa sorpresa si  riscontra un andamento lineare sovrapponibile con il precedente grafico: in base a tale elaborazione, si può confermare che la disponibilità sarà assicurata fino alla fine del mese di ottobre con un riporto di non più di 10.000 t. Riteniamo che le preoccupazioni provocate negli operatori da una disponibilità di oltre 150.000 t abbiano spaventato il mercato: i prezzi sono scesi sotto i 30 € per la varietà Carnaroli e intorno ai 25 € per i similari, con la conseguenza che le vendite hanno assunto traguardi mai visti e hanno permesso di conquistare nuovi mercati sia in Italia che all’estero. (Tabella: trasferimenti risone Carnaroli anni 2013-2018 al mese di Giugno; serie 1: trasferinìmenti al 10 Giugno di ogni anno; serie 2: trasferimenti totali)

Saremo in grado di confermare queste performance nella corrente campagna? Ad un iniziale prudenza da parte degli agricoltori a investire su questo gruppo merceologico a fronte dei 25.107 Ha seminati nel 2017, nel corrente anno si stimano non più di 17.000 Ha di cui almeno 7/8000 Ha di Carnaroli attirati dalla denominazione Classico e il restante similari. Considerato l’andamento stagionale della presente campagna con semine procrastinate fino alla fine di maggio e il ritardo vegetativo dovuto a ritorni di freddo, si ritiene che non si verifichino le condizioni produttive della eccezionale stagione passata e che le produzioni del gruppo merceologico del Carnaroli non superino le 100.000 t, facendo mancare il prodotto per un mercato ormai lanciato. Autore: Eugenio Gentinetta

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