Non perdetelo di vista. Eugenio Gentinetta (foto piccola) è un breeder indipendente, che lavora da decenni nel settore risicolo e che ha “creato” alcune delle varietà più note. Non perdetelo di vista perché riserva sempre qualche sorpresa. In questo periodo, ad esempio, sta lavorando a un nuovo riso, che affina le caratteristiche e soprattutto la tecnologia di varietà che vanno per la maggiore. Se ne parla molto, perché si ritiene che dalle mani di questo signore e dalla tecnologia di una multinazionale tedesca possa uscire un riso in grado di colonizzare il 30% dell’ettarato, non diversamente da quanto è avvenuto con le varietà Clearfield. Ovviamente, se ne parla molto ma ufficialmente se ne sa molto poco. Un po’ perché la nota multinazionale tedesca non ama le anticipazioni e un po’ perché è di questi giorni una sentenza che, punendo una società sementiera per aver creato una varietà sostanzialmente simile ad un’altra e quindi sanzionando una procedura comunemente usata da tutti i selezionatori, crea nel mondo dei sementieri il pandemonio che vi immaginate. Per cui, non perdete di vista il Gentinetta, che tra le altre cose sta sviluppando in Italia il Cammeo, una delle varietà in crescita, per quanto poco se ne parli. Si tratta di un LA precoce tipo Baldo, caratterizzato da un’alta produzione. «E’ originato dall’incrocio IB813 ‘IB191A36-2/IB219A12-3’ eseguito nel 2000. Le linee IB191 e IB219 derivano da un programma di incroci diallelici realizzato nel 1998/99 tra varietà californiane a profilo LA e varietà italiane per il mercato interno. Nel 2007/8/9 sono state fatte le valutazioni produttive e attitudinali e nel 2010 e 2011 si è proceduto all’iscrizione in Romania» ci racconta il selezionatore. Il quale aggiunge: «Le principali motivazioni del rilascio della varietà Cammeo sono la precocità che permette una semina fino al 15 maggio, la tolleranza alle principali fitopatie, l’altezza della pianta semi-dwarf, l’elevata produzione, l’elevata resa globale >72%, l’elevata resa alla lavorazione con medie determinate su un campione rappresentativo >= a 63%. Le dimensioni del granello sbramato sono 7,5 x 3,15 mm, il granello è cristallino >95% e il peso dei 1000 semi lavorati è => di 32 g. La conservazione in purezza viene effettuata a Marcignago nell’azienda agricola Sorelle Scevola con il metodo pannocchie fila». Ma vediamo i numeri che contano: nella campagna 2012/13 sono state certificate e commercializzate 211,5 tonnellate, nel 2013/14 773,1 e nel 2014/15 circa 1500 t: «I programmi di questa stagione prevedono moltiplicazioni per circa 500 ettari» anticipa Gentinetta, giustamente orgoglioso di questo riso destinato all’export in Medioriente, grazie alle alte rese alla lavorazione e al peso dei 1000 semi maggiore di 30 g, come richiesto per l’esportazione. Lo si coltiva già anche in Turchia, dov’è iscritto nel registro nazionale. Da noi è ancora fuori griglia, ma, dice il breeder, «entrerà quest’anno». Secondo l’esperto, questo tipo di risi vocati all’export ha uno spazio di crescita sul mercato, direttamente proporzionale al crollo competitivo dei Lunghi B europei. (20.06.2015)