Nei giorni scorsi, la presidente dell’Ente Nazionale Risi Natalia Bobba, con una scelta sorprendente, ha preso carta e penna per redarguire i componenti della Consulta risicola nazionale. Il motivo della tirata d’orecchi? Che qualcuno di loro – in verità, più d’uno – aveva informato Risoitaliano.eu del fatto che, durante l’ultima seduta, il direttore generale dell’Ente aveva rivendicato il merito di aver ottenuto una «possibile modifica della circolare AGEA del 14/03/2024 che prevedrebbe per il 2024 una semplificazione degli adempimenti necessari per consentire ai produttori risicoli di ottenere l’aiuto accoppiato».
AIUTO ACCOPPIATO, LE PRECISAZIONI DI MAGNAGHI
L’abbiamo raccontato in questo articolo, dopo aver chiesto conferma al diretto interessato, il dottor Roberto Magnaghi. Il quale non ha smentito. Il fatto, del resto, era vero. Magnaghi si è limitato a fornirci dunque delle precisazioni che abbiamo recepito nel testo dell’articolo. Apprendiamo ora dalla presidente che sarebbe stato meglio, dal punto di vista dell’Ente, non divulgare un bel niente. Non siamo d’accordo: il nostro ruolo è informare i risicoltori su cosa avviene sulle loro teste, eventualmente invitando i protagonisti a precisare le notizie che scopriamo, come abbiamo fatto anche questa volta.
Evidentemente, però, non tutti la pensano così. Quest’attività della libera stampa online non piace all’Ente Risi: infatti, la presidente non si è limitata a stigmatizzare la “fuga di notizie” ma nella bacchettata epistolare ai componenti della Consulta ha adombrato «gravi incomprensioni e forti disagi» e ha invitato formalmente tutti – sindacati, industriali, ecc. – a tacere in futuro con Risoitaliano («con l’auspicio che prossimamente ciò non accada più»).
L’INFORMAZIONE DI RISO ITALIANO FA DANNI?
Francamente, facciamo fatica a cogliere quali “danni” (e a chi) comporti il fatto di far conoscere ai risicoltori e alla filiera l’azione dell’Ente che tutela il riso italiano, ma una letterina, a questo punto, dobbiamo spedirla anche noi. Eccola, vergata con il confidenziale “tu” che abitualmente usiamo con la presidente.
Cara Natalia, che nei colloqui privati manifesti stima e apprezzamento per Risoitaliano, consentici di essere sorpresi per la tua lettera, che riportiamo integralmente (lettera Bobba), secondo il nostro stile di trasparenza e libero confronto. Noi, come tutta la filiera, amiamo e rispettiamo l’Ente Risi, ma crediamo che tutti abbiano diritto di sapere, soprattutto quando dalle informazioni dipendono decisioni aziendali che ricadono sulle economie di tante famiglie. E poi, diciamocela tutta: sono passati troppi anni dal 1928, quando un primo ministro illustrava così il ruolo della libera stampa: «Il giornalismo italiano è libero perché serve soltanto una causa e un regime: è libero perché, nell’ambito delle leggi del regime, può esercitare, e le esercita, funzioni di controllo, di critica, di propulsione». Siamo certi che, ripensandoci bene, non condividi queste parole, come non le condividiamo noi. Autore: Paolo Viana
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