Nel corso della conferenza dell’8 marzo “La Pac post 2020, evoluzione e nuove prospettive – Focus: quale futuro per il riso?” promossa da Coldiretti Vercelli–Biella e Novara–Vco, si è discusso a proposito del nuovo piano per le emissioni in atmosfera della Regione Piemonte. Tra i relatori, Franco Ramello, responsabile Area Economica di Coldiretti Piemonte: «La Comunità Europea ha messo in infrazione l’Italia per non aver rispettato la direttiva sulla qualità dell’aria. Le quattro Regioni del bacino Padano sono quindi chiamate a dare delle risposte a questo tipo di infrazione che determinerebbe una riduzione drastica dei contributi Pac e PSR; per quanto riguarda le emissioni connesse al settore agricolo la Regione Piemonte ha emesso ed approvato in data 1 marzo una delibera specifica che pone notevoli vincoli soprattutto allo spandimento degli effluenti zootecnici: abbiamo messo in evidenza delle criticità forti in quanto viene messo in discussione il principio agronomico dell’utilizzo di questi materiali per mantenere la fertilità dei suoli e stiamo facendo un’importante azione sindacale nei confronti della Regione».
Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, commenta così il nuovo piano per le emissioni in atmosfera della Regione Piemonte: «C’è un’infrazione comunitaria e c’è un problema di qualità dell’aria ma noi non possiamo ancora una volta pagare il peso dell’inquinamento di altri settori. La nuova Delibera di Giunta Regionale stabilisce che le nuove restrizioni sul traffico riguardano 76 comuni, mentre le nuove restrizioni sulle pratiche agricole riguardano 947 comuni. È ovvio che c’è una disparità di trattamento che è impossibile da sopportare, ma soprattutto che non solo sta bloccando la zootecnia ma arriva a bloccare tutte le attività agricole, bloccando la possibilità di fare concimazioni azotate nel periodo tra il 15 settembre il 15 aprile: il riso non può avere la concimazione quando lo decide Il funzionario regionale ma quando la pianta richiede la concimazione. È grave anche che la Regione abbia agito all’ultimo e in modo immediato firmando una DGR il venerdì e rendendola operativa dal lunedì successivo. È grave, in ultima analisi, che la Regione blocchi delle pratiche che invece per la comunità europea sono pratiche basso emissive e quindi non danno nessun tipo di contributo all’inquinamento. Su questo fronte la questione è molto calda, ci stiamo muovendo con il presidente Cirio per arrivare ad una modifica della direttiva. Speriamo di arrivare ad un risultato a strettissimo giro». Autore: Milena Zarbà