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«NON ASSETATE NOVARA PER DISSETARE LA LOMELLINA»

da | 4 Lug 2022 | NEWS

irrigazione
Confagricoltura Novara non ci sta a cedere la propria acqua alla Lomellina. Dopo l’affondo dell’Unione di Pavia e una riunione tesa in Est Sesia arriva la lettera di Giovanni Chiò, presidente dell’Unione di Novara.

LA LETTERA INVIATA A EST SESIA

«in riferimento alla proposta di “turnare la chiusura delle bocche di irrigazione del territorio novarese per andare ad incrementare la disponibilità delle zone irrigue della lomellina”, si richiede con determinazione e urgenza la ricerca di soluzioni diverse». La lettera è stata consegnata ufficialmente ad Est Sesia. Il documento contiene una serie di dati e analisi interessanti per tutti i risicoltori.
I SACRIFICI NOVARESI
Si evidenzia – scrive Chiò – che con disponibilità del 15/20% di acqua il novarese ad oggi ha rispettato:
  • la rotazione con coltura meno esigenti dal punto di visti idrico;
  • la sommersione turnata delle risaie a semina interrata;
  • l’intervento nelle camere di risaia con acqua di sommersione per tutte le fasi del ciclo colturale;
  • coordinamenti allineati tra utenti agricoltori.
La chiusura totale arrecherebbe ulteriori gravissimi danni alla produzione interrompendo la disponibilità di acqua nel delicatissimo periodo fenologico di fioritura e botticella.

RETE INADEGUATA ALLA DOMANDA IRRIGUA

La rete irrigua del consorzio non ha maggiorato la sua capacità. Negli ultimi 40 anni la superficie risicola lomellina è aumentata del 60% a differenza del novarese. Qui, la rete ha avuto un irrisorio incremento essendo zona storica vocata a riso.

Il novarese ormai da molte settimane irriga con 80/85% di riduzione alle bocche. I grandi sforzi che sono stati fatti sin ora non possono essere vanificati con una decisione che comprometterebbe i pesantissimi impegni economici che le aziende agricole novarese stanno affrontando.
 
IL NOVARESE HA GIA’ DATO
 

«Alcune zone del novarese sono state completamente abbandonate. La causa è la mancata disponibilità di acqua, considerazione che riconosce una mancata redditività. Si richiama sempre sempre l’assoluta priorità all’agricoltura anziché alle centrali idroelettriche. Con la considerazione di un contesto di calamità naturale gravissima, si richiede di supportare con estrema priorità quella zona del novarese che non ha ricevuto una congrua fornitura; ringraziando i tecnici responsabili degli areali della distribuzione irrigua che si rendono disponibili con grande professionalità».

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