Al direttore di “Riso Italiano”: desidero, innanzitutto, ringraziarLa per l’attenzione che il “Riso Italiano”, in data 13 marzo, ha dedicato alle iniziative della Confagricoltura per inserire cereali e semi oleosi nella lista dei prodotti sensibili importati dall’Ucraina per i quali, a determinate condizioni, scatterebbe un “freno di emergenza” con il ripristino dei dazi ordinari.
Le nostre iniziative sono state motivate dal forte calo dei prezzi che si è registrato in Italia ed in ambito europeo. A febbraio, l’indice FAO ha fatto registrare per il grano una riduzione di oltre il 22 per cento sullo stesso mese del 2023.
Nel testo pubblicato su “Riso Italiano” si sostiene che “l’operazione è condivisibile se non fosse che l’attenzione riservata al grano penalizzi il riso”, su cui è in corso una riflessione a proposito della clausola di salvaguardia di fronte alle importazioni dai paesi meno avanzati. Si legge, inoltre, che “la Confagricoltura non parla molto di questo problema, mentre si occupa molto degli altri cereali”.
Alcune precisazioni sono d’obbligo, da parte mia. Prima di tutto, la sospensione dei dazi sulle importazioni dall’Ucraina riveste un carattere di eccezionalità a seguito dell’aggressione da parte della Federazione Russa; mentre la questione della clausola di salvaguardia per il riso rientra nel regime ordinario delle cosiddette preferenze generalizzate accordate dalla Ue ai paesi meno avanzati. In sostanza, si tratta di questioni che non hanno nessun collegamento tra loro.
Detto questo, voglio rassicurarla sul fatto che i problemi del settore risicolo, alle prese con le crescenti importazioni agevolate, sono oggetto della nostra massima e costante attenzione.
Abbiamo, in particolare, lavorato molto negli ultimi tempi, a livello nazionale e a Bruxelles, per l’approvazione di una clausola di salvaguardia automatica sulle importazioni incontrollate dai paesi asiatici, a tutela della stabilità di mercato e del reddito dei risicoltori italiani.
E’ anche merito nostro se, lo scorso febbraio, è stata respinta una proposta della presidenza belga che, nel quadro della revisione del sistema delle preferenze generalizzate, non prevedeva l’automatismo. La questione resta aperta e non mancherà il nostro impegno per ottenere un risultato giusto ed equilibrato in linea con le richieste dei risicoltori.
All’augurio di buon lavoro, aggiungo l’auspicio che le iniziative della Confagricoltura siano seguite con una maggiore attenzione e completezza. La ringrazio, con molti cordiali saluti». Autore: Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura
LA RISPOSTA DI PAOLO VIANA
Risponde Paolo Viana: La lettera del presidente Giansanti è benvenuta ed infatti l’abbiamo pubblicata tempestivamente e con grande evidenza. Seppur consapevoli del diverso peso politico, economico e sindacale di grano e riso siamo certi che Confagricoltura non dimentica il nostro settore: lo abbiamo ipotizzato – il titolo riporta l’interrogativo – perché il nostro compito di giornale dei risicoltori è quello di difendere sempre e comunque l’interesse di questa filiera, richiamando politici, operatori e, talvolta, sindacalisti alle legittime aspettative di chi coltiva riso. Il fatto che Giansanti l’abbia notato e abbia voluto rassicurarci significa che anche questa volta abbiamo vigilato nell’interesse dei risicoltori, come hanno ben operato Confagricoltura e gli altri sindacati che in queste ore, insieme all’Ente Risi e soprattutto agli europarlamentari, hanno sventato il piano della presidenza belga che poteva compromettere per sempre la clausola di salvaguardia. Quanto alla completezza e all’attenzione con cui seguiamo Confagricoltura credo di poter a mia volta rassicurare il suo presidente: come ha visto anche in questo caso, non c’è una sua parola che non sia letta, analizzata e, all’occorrenza, commentata da Risoitaliano. Nel rispetto dei ruoli e della verità. Ricambio molto cordialmente i Suoi saluti.
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