La recente attenzione riguardo al tema del tricilazolo, che si appunta sul probabile divieto di utilizzo nei trattamenti del 2017 e sulla riduzione del residuo massimo a 0,01 mg/kg ci impone di trattare con particolare approfondimento il tema dei residui di pesticidi, non solo sul riso ma anche sui prodotti da esso derivati , come la farina, l’amido e le proteine di riso.
Iniziamo col dire che l’analisi del rischio che include la valutazione tossicologica , come prevede il regolamento (CE) 1107/2009 (LEGGI IL TESTO DELLA NORMA) è parte della procedura di approvazione ufficiale per prodotti fitosanitari nell’Unione europea e definisce i tenori massimi di residui (LMR) come disposizioni specifiche nel regolamento (CE) n 396/2005, (LEGGI IL TESTO DELLA NORMA) che vengono registrate nel database dell’Unione Europea per i pesticidi . Ovviamente, se i LMR riscontrati negli alimenti e nei mangimi si mantengono entro i limiti non esistono rischi per la salute. Il regolamento (CE) n 396/2005 prende anche in considerazione i pesticidi che vengono usati nei paesi non-europei, sia con un LMR specifico o un difetto di 0,01 mg / kg. Inoltre nel caso dei prodotti alimentari per neonati (baby food) alcuni pesticidi sono proibiti indipendentemente dai residui, e si applica il difetto di 0,01 mg / kg , come dalla direttiva (CE) 141/2006 e (CE) e 125/2006 (LEGGI IL TESTO DELLA NORMA).
Nel nostro caso, devo dire che i residui di pesticidi sono sistematicamente controllati da Beneo Remy, ragion per cui quando il riso è conforme, anche i prodotti da essi derivati, come la farina l’amido e proteine, devono esserlo. Al fine di garantire la qualità e il rispetto delle normative europee vigenti Beneo-Remy da anni attua un vasto programma analitico di analisi e controllo tramite prerequisiti. Infatti prima dell’acquisto e della spedizione di riso e rottura, i campioni sono presi in loco, ai sensi della raccomandazione della Commissione (CE )2004/787 (LEGGI IL TESTO DELLA NORMA), e analizzati per i contaminanti in questione. Tale programma copre più di 600 sostanze attive di pesticidi. Nello specifico, per quanto riguarda il riso destinato alle produzioni baby food (in questo caso non vengono usate rotture ma solo riso proveniente da agricoltori certificati e lavorato in riserie accreditate seguendo particolari procedure, per evitare contaminazioni con partite di riso convenzionali) il programma analitico di pre-selezione si spinge oltre ed è parte di un concetto di fornitura completa di filiera (FSCC), con visite e campionamenti in campo alcune settimane prima della raccolta, in modo da eliminare già eventuali partite con valori di residui di pesticidi superiori ai limiti: in questa fase, una speciale attenzione viene applicata anche all’analisi nei confronti dei metalli pesanti , in particolare all’arsenico inorganico ed organico.
Naturalmente, se il campione di riso non sarà conforme alle disposizioni del regolamento (CE) n 396/2005 ,il lotto verrà respinto: l’analisi di monitoraggio dei pesticidi sul riso usato come materia prima per la produzione di farina, amido e proteine di riso ha confermato negli anni l’efficacia del programma dei test di prerequisito ed i risultati convalidano che il rischio di introduzione di pesticidi attraverso il riso è ben gestito dalle misure adottate. Autore: Matteo Pre