L’Ente Risi studia come ridurre i residui di metalli pesanti nel riso. E l’aviazione civile scarica tonnellate di cherosene sulle risaie novaresi: una beffa e un danno per le nostre aziende, come ha denunciato l’Unione dei comitati dell’Alta Valle Ticino. La notizia è che giovedì un Boeing 777 partito da Malpensa è finito in avaria dopo il decollo e avrebbe scaricato 90 tonnellate di kerosene in volo prima di rientrare in aeroporto. Lo prescrivono le regole di volo ma la conseguenza ambientale è tutta da verificare e così pure il danno all’agricoltura. L’aereo era diretto in Brasile ed è rientrato a Malpensa dopo essersi “svuotato” sulle risaie novaresi.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE CHIO’
Durissimo il commento del presidente dell’Unione agricoltori di Novara e VCO Giovanni Chiò: «L’incidente è stato di grave entità e potrebbe aver portato allo scarico di circa 90 tonnellate di cherosene sulle risaie del Vercellese. Dalle informazioni pervenute pare che il carburante non si sarebbe correttamente nebulizzato a causa dell’altezza insufficiente alla quale il Boeing in questione avrebbe iniziato la procedura. Leggo che il comitato cittadino dei paesi limitrofi all’aereoporto chiedono di sospendere in via precauzionale “la procedura che intensifica i flussi e le sequenze di volo sulle piste di Malpensa, in attesa di una specifica investigazione Ansv”, oltre che la cosiddetta “sperimentazione”. Non si vuole essere negazionista ma ci si chiede se e quante altre volte sia successo un episodio simile».
ALLA FACCIA DEGLI IMPEGNI AGROAMBIENTALI
«Il pensiero è destinato a tutti gli impegni agroambientali a cui gli agricoltori devono ottemperare e a tutte le restrizioni imposte superate da un incidente simile. Inoltre, viene chiesto dai Comitati cittadini che si svolgano indagini specifiche sull’aumento dei decolli dalla pista 35L degli “heavy cargo”. Indagini che dovrebbero essere condotte dai Ministeri dei Trasporti, dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Salute, con la partecipazione, per l’appunto, dell’Unione dei Comitati. Solo le verifiche del caso potranno scongiurare che questo episodio non abbia causato inquinamento alle risaie piemontesi».
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