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«NO ALLO STALLO SULLA CLAUSOLA»

da | 17 Nov 2018 | NEWS

Giansanti

Il 4 dicembre, si riunirà il Comitato del Sistema delle Preferenze Generalizzate, che dovrà esprimere il proprio parere sulla proposta della Commissione per il ripristino dei dazi ai Pma, dopo l’inchiesta che ha dimostrato il danno patito dal riso europeo. Oggi Confagricoltura, con un comunicato stampa, rivela di aver intrapreso «una serie di iniziative» per ottenere l’applicazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, con la conseguente reintroduzione delle tariffe doganali sulle importazioni di riso Indica proveniente da Cambogia e Myanmar. L’organizzazione agricola nei giorni scorsi ha scritto ai dicasteri competenti e alle Ambasciate dei Paesi dell’Ue in Italia «per ribadire l’importanza della decisione per porre fine ai danni economici subiti dai risicoltori italiani. Ulteriori iniziative saranno annunciate nei prossimi giorni» recita la nota. Confagricoltura sottolinea di aver sostenuto «in ogni sede istituzionale la presentazione della richiesta di indagine che il Governo italiano ha presentato il 16 febbraio scorso – e sostenuta poi anche da altri sette Paesi: Bulgaria, Francia, Grecia, Portogallo, Romania, Spagna ed Ungheria -» e di aver «collaborato con Ente Risi, i ministeri competenti (MISE E MIPAAFT) e con i legali incaricati della questione al fine di avviare le verifiche sul danno subito dagli operatori per le importazioni a dazio zero».

«I risultati dell’indagine – commenta il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – dimostrano chiaramente, con dati di fatto, il pregiudizio arrecato dalle importazioni in esenzione di dazio al comparto risicolo europeo. E’ quindi necessario procedere al ripristino della protezione tariffaria per i tre anni previsti dalla normativa comunitaria, con un dazio invariato (175 euro a tonnellata) per l’intero triennio. Quanto al passaggio della riunione del Comitato del Sistema delle Preferenze Generalizzate «sarebbe sorprendente che alla luce dei risultati dell’indagine della Commissione si determinasse una situazione di stallo particolarmente negativa. Da parte nostra continuiamo a lavorare per ottenere un risultato che costituirebbe il giusto riconoscimento di anni di continuo impegno a fianco delle imprese risicole italiane, che chiedono di poter operare su un mercato equo e senza svantaggi competitivi».

LISTINI OSCILLANTI

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Diva, Ronaldo e Dardo perlopiù coltivate in provincia di Vercelli e Novara, trovano listini differenti nelle due sedi

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