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SI ASPETTANO LE NEVICATE

nevicate

L’inverno è terminato. La situazione neve è migliorata nelle ultime settimane pur restando poco abbondante. La falda freatica è stabile. I serbatoi idroelettrici a monte del Lago Maggiore sono al minimo assoluto degli ultimi anni.

ACCUMULO NEVOSO

L’accumulo nevoso è aumentato negli ultimi 15 giorni ma, nell’areale di riferimento per il comparto risicolo, nessuna stazione di misura ha un accumulo superiore ai 200 cm. Nell’intorno dei 2400 metri l’accumulo è spesso solo nell’intorno del metro.

Questo determina un ridotto periodo di scioglimento primaverile, che risulta sempre più anticipato a causa dell’innalzamento delle temperature.

Nelle prossime ore sono previste precipitazioni importanti, la prossima analisi diventerà cruciale per definire l’andamento della stagione irrigatoria per quanto attiene le riserve. La modellistica inizialmente prevedeva un evento alpino, attualmente pare che le maggiori precipitazioni saranno nuovamente sull’areale appenninico ligure, piemontese, lombardo e emiliano.

I serbatoi elvetici nell’areale del Ticino sono ai minimi storici, questo andamento interessa soprattutto il versante sud delle Alpi.

 

PRECIPITAZIONI NEVOSE

La cumulata delle precipitazioni nevose invernali sull’arco alpino occidentale si posiziona tra quelle più ridotte degli ultimi anni. L’inverno meteorologico 2024/25 ha segnato una potente riduzione delle nevicate rispetto all’andamento degli ultimi decenni, con una traslazione delle precipitazioni da dicembre/gennaio a febbraio/marzo. Questo posticipo, che inizia ad assumere un aspetto strutturale, ha inevitabili effetti sulle caratteristiche della neve e determina l’accelerazione del percorso di scioglimento.

Questo ormai sostanziale cambio di scenario nivologico, si inserisce in una traiettoria di potente cambiamento climatico con una estremizzazione degli eventi sia precipitativi (alluvioni e siccità), che termici.

STRAVOLGIMENTO SISTEMICO

Lo stravolgimento in atto è sistemico e ampio. La compromissione delle riserve glaciali e il diverso andamento giornaliero della produzione idroelettrica, condizionata dalla sempre più diffusa produzione fotovoltaica, sta alterando il comportamento dei fiumi alpini che, nei mesi estivi, assumono spesso comportamenti appenninici, con non banali variazioni di portata nell’arco delle 24 ore. L’esperienza dell’estate del 2022, con riferimento, ad esempio, all’andamento giornaliero e settimanale delle portate della Dora Baltea, è emblematica.

In questa sommatoria di elementi instabili occorre cercare di mantenere elementi di stabilità. Numerosi Associati di Confagricoltura hanno segnalato che vi sarebbe interesse a realizzare centrali idroelettriche su alcune traverse a servizio delle derivazioni irrigue principali, prevedendo di turbinare il Deflusso Ecologico, portate spesso nell’ordine di decine di m3/s.

CENTRALE IDROELETTRICHE A IMBOCCO CANALI

Realizzare centrali idroelettriche sugli imbocchi dei canali, soprattutto se poi gestite da soggetti diversi dai titolari della concessione irrigua agricola, può diventare ulteriore elemento di destabilizzazione, soprattutto in condizione di forte scarsità di risorsa: si rischia di innescare ulteriori conflitti nelle priorità d’uso dell’acqua. L’attuale sistema idroelettrico, nel suo complesso, è concepito in un’epoca, recente ma non più riproducibile, dove il comportamento idrologico fluviale non era paragonabile a quello attuale in forza della diversa dinamica di scioglimento nivale e glaciale.

Già l’attuale gestione a livelli costanti delle centrali idroelettriche ad acqua fluente realizzate sui canali, ha pesanti impatti sulle utenze terminali in presenza di variazioni giornaliere di portata agli imbocchi principali. Questo comportamento diventerà sempre più frequente nei mesi estivi al ridursi delle riserve glaciali e al crescere della produzione fotovoltaica, quest’ultima limita la necessità di produzione idroelettrica estiva ai soli picchi di richiesta energetica mattutini e serali con inevitabili forti oscillazioni nelle portate rilasciate soprattutto in Po e Dora Baltea e a monte del Lago Maggiore.

CENTRALI IDROELETTRICHE IN ALVEO

Immaginare di costruire centrali idroelettriche in alveo in corrispondenza di traverse, per altro dove gli eventi alluvionali sono particolarmente potenti (basta pensare al crollo del ponte stradale di Chivasso del 1994 o ai gravissimi danni da interramento dell’incile del Canale Cavour nel 2000 oppure ai danni alla traversa di Ivrea o di Saluggia sempre nel 2000), deve avvenire solo dopo aver rivisto la complessiva gestione idroelettrica nel solco delle nuove condizioni idrologiche e dopo aver introdotto elementi di corretta definizione del Deflusso Ecologico, introducendo almeno un elemento di mitigazione del DE a favore della costanza delle portate sulle intere reti consortili, partendo dalla salvaguardia dei terminali (Lomellina e Pavese).

La complessità della situazione meteoclimatica richiede un pensiero nuovo e non basta proporre interventi che, pur se puntualmente efficienti, rischiano di avere importanti impatti negativi in territorio lontani da dove vengono realizzati, magari in altre regioni.

Tornando alla situazione delle riserve, la situazione è in miglioramento ma resta potenzialmente complessa, si è lontani dalla situazione del 2022 ma, se è garantito un buon avvio della stagione irrigatoria, non si hanno ancora certezze circa l’andamento a partire dalla terza decade di giugno.

RISERVE NEVOSE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche posizionate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo in leggera ripresa rispetto alla precedente analisi. Elemento da attenzionare sono i non consistenti accumuli alle quote superiori, quelli che darebbero costanza di portata nei primi mesi estivi.

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LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 115 cm sullo zero di riferimento, un valore simile a quello di due settimane fa, 20 cm meno di un anno fa.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 20 marzo.

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ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è in fase di leggero calo con un andamento in linea con le letture degli anni precedenti a pari data, ad eccezione del 2024.

Nel 2024, a pari data, si era nel pieno della fase di intensa ricarica invernale dovuta alle copiose precipitazioni di febbraio e marzo.

Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Nelle ultime settimane si sono stimati i volumi accumulati in falda così come dettagliato di seguito:

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Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (Ottobre – Marzo) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina. La lettura del grafico evidenzia l’eccezionalità del 2024 sia nella stagione primaverile che in quella autunnale.

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SCALA DI ALLARME

La situazione complessiva è in leggero miglioramento, le precipitazioni attese per i prossimi giorni potrebbero migliorare leggermente la situazione complessiva. La modellistica però vede precipitazioni più intese sull’appennino.

L’accumulo nevoso in leggera ripresa porta ad utilizzare un valore pari a 3 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è però mantenuto a 3 su 5, con tendenziale peggioramento, in considerazione del sempre più ridotto riempimento dei bacini idroelettrici. Con riferimento alla falda si ha un comportamento in linea con gli scorsi anni pur senza l’eccezione positiva del 2024, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 3 su 5 confermando la precedente analisi.

Questo porta ad aggravare l’indicatore complessivo della scala di allarme irrigua portandolo a 9 su un massimo di 15, un dato in leggero miglioramento rispetto alla precedente analisi. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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