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NEVE MAGRA

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Il 2025, per ora, è avaro di precipitazioni consistenti e di neve. Il quadro complessivo delle riserve idriche non presenta segnali di miglioramento strutturale. Qui inziiano a manifestarsi i primi segnali di criticità.
LEGGI IL PRECEDENTE RAPPORTO DI LASAGNA QUI.

SCARSO ACCUMULO DI NEVE

L’accumulo nevoso, nonostante le precipitazioni degli ultimi giorni, stenta a ricostituirsi. L’accumulo rilevato nelle 4 stazioni di riferimento è circa il 50 % inferiore all’accumulo medio dell’ultimo ventennio. Preoccupa che sull’intero arco alpino occidentale l’accumulo massimo misurato sia di soli 166 cm. Ci sono appena 6 stazioni sopra i 100 cm di accumulo. L’areale del Monviso presenta accumuli quanto mai esigui, tutti inferiori ai 70 cm.

La seguente immagine evidenzia quanto sopra richiamato.

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Il 2024, caratterizzato da una nevosità primaverile eccezionale, ha dimostrato come l’attuale innalzamento delle temperature determini la repentina compromissione degli accumuli nevosi, anche consistenti, già nel mese di giugno. Diventa fondamentale auspicare un incremento delle precipitazioni nevose nelle prossime settimane.

LAGO MAGGIORE: STOP ALLA DISCESA

Il lago Maggiore ha interrotto la fase di consistente calo riscontrata tra dicembre e inizio gennaio e si mantiene nell’intorno dei 70 cm. Se basta un evento primaverile intenso per innalzare il livello lacuale, preoccupa invece lo scarso riempimento degli invasi idroelettrici. Ne è testimonianza il dato pubblicato dalle autorità elvetiche che evidenzia come le riserve idroelettriche nel Canton Ticino siano al 35 % della capienza massima, con un valore prossimo ai minimi misurati nell’ultimo decennio.

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Gli ultimi tre mesi sono stati caratterizzati da precipitazioni molto ridotte e questa è la causa dell’attuale scarso riempimento dei serbatoi.

L’eccezionale piovosità primaverile e autunnale del 2024 ha però saturato i terreni e questo porta ad essere confidenti rispetto alla risposta rapida del sistema territoriale in presenza di precipitazioni di media intensità.

La piovosità semestrale si mantiene leggermente sopra la media in forza delle precipitazioni di ottobre, ma il dato trimestrale – novembre gennaio – è il più basso dell’ultimo quadriennio.

La falda freatica, nella consueta stazione di misura, proprio in forza dell’assenza di precipitazioni e della ridotta estensione di sommersione invernale, ha perso il vantaggio generato dalle piogge di ottobre e si sta allineando sui valori medi degli ultimi anni.

In sintesi la situazione complessiva è in peggioramento e questo, al mantenersi delle condizioni in essere, consiglia fortemente, dalla prima decade di febbraio, di individuare e adottare azioni conservative così da salvaguardare quanta più risorsa possibile. E in questa programmazione, il ruolo dei Consorzi diventa centrale e fondamentale, di concerto con il mondo associativo agricolo. Se l’evento meteorologico previsto per la prossima settimana vedrà precipitazioni non particolarmente intense e una quota neve tendenzialmente alta, così come la modellistica lascia intravedere, occorrerà valutare con pragmatismo la situazione.

RISERVE DI NEVE

L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo, allo stato, particolarmente basso nonostante l’attività precipitativa degli ultimi giorni.

LAGO MAGGIORE

Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 72 cm sullo zero di riferimento, con un andamento in leggero calo nelle ultime due settimane.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 24 gennaio.

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ANDAMENTO FALDA

La falda freatica è in fase di costante calo e si è ormai esaurito il maggior accumulo riscontrato nelle precedenti analisi.

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Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.

Nota sull’uso delle informazioni:

Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.

Nelle ultime settimane:

Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (agosto – gennaio) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina. Il dato semestrale è il più alto degli ultimi 4 anni in forza delle piogge di ottobre, il dato dell’ultimo trimestre è invece il più basso dell’ultimo quadriennio.

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SCALA DI ALLARME

Si prosegue con la predisposizione della scala di allarme, l’avanzare della stagione invernale porta ad avere un quadro complessivo con sempre maggior dettaglio. Febbraio e Marzo possono ancora cambiare tutto, ma ad oggi la situazione evidenzia le prime criticità strutturali.

L’accumulo nevoso è esiguo: questo fatto porta ad utilizzare un valore pari a 4, su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è 3 su 5 tenuto conto dello scarso innevamento e del ridotto riempimento dei bacini idroelettrici. Con riferimento alla falda si ha un comportamento in linea con gli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 3 su 5 confermando la precedente analisi.

Questo porta a conferma un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 10 su un massimo di 15, nelle prossime settimane è probabile – ed auspicabile – che lo scenario muti in modo importante, in ogni caso è opportuno, fin da ora, attivare una prima pianificazione e programmazione per l’attuazione di dinamiche conservative della risorsa. Autore: Alberto Lasagna, Confagricoltura Pavia.

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