Neve in esaurimento. Con l’ultima decade di agosto è iniziata la fase finale della stagione irrigua. Nelle ultime settimane non sono mancate criticità locali in ogni caso gestite in condizioni ordinarie.
LEGGI LE PRECEDENTI ANALISI A CURA DI ALBERTO LASAGNA.
ACCUMULO DI NEVE ADDIO
Le alte temperature dell’ultimo mese hanno totalmente compromesso l’accumulo nevoso primaverile intaccando anche i ghiacciai più strutturati aumentando l’arretramento e compromettendo le riserve future.
Il costante innalzamento termico sta determinando diffuse criticità in più ambiti: la riduzione della nevosità e la compromissione dei ghiacciai è l’elemento più intuitivo. L’accumulo energetico è anche alla base dei fenomeni meteorologici estremi caratterizzati da vento e grandine di intensità sconosciute e con repliche sempre più ravvicinate e ripetute anche a distanza di pochi mesi.
Rispetto agli eventi di pioggia tipici della stagione autunnale, che ormai si protrae per tutto l’inverno, preoccupa l’estremo riscaldamento del Mar Mediterraneo, e in particolare di quello Ligure.
Da sommarie rilevazioni la temperatura media del mar Ligure a Genova, con riferimento al mese di agosto 2024, risulta sui 27,5 gradi. Nel 2019 la temperatura media risultava inferiore ai 26 gradi. L’aumento di 1,5 gradi medi può sembrare poca cosa ma, in presenza di scenari metereologici complessi come quelli del novembre 1994 o dell’ottobre 2000, può determinare accumuli di pioggia considerevolmente più intensi di quelli già causa di imponenti eventi alluvionali. Questo dato preoccupa anche per i possibili danni che potrebbero essere causati alle infrastrutture irrigue presenti o interferenti con il reticolo pubblico scolante le acque di pioggia.
LAGO E FALDA IN “STANCA”
Il Lago, perso l’afflusso generato dallo scioglimento nivale, è in costante calo ma lo stato avanzato della stagione irrigua porta a non vedere particolari problematiche.
La falda freatica conferma l’attuale fase di stanca nella salita a differenza delle previsioni avanzate ad inizio stagione. Tale andamento, che sarà da approfondire, è probabilmente da attribuire ad una parzialmente ridotta idroesigenza colturale a seguito dei numerosi eventi temporaleschi estivi, ad inizio stagione.
Altra evidenza da analizzare in queste settimane è poi quella stabilità della falda freatica. Questo andamento potrebbe essere indice di una stabilità, al netto della evotraspirazione, tra le portate utilizzate per l’attività irrigua e la restituzione della falda freatica sia verso le falde confinate che, soprattutto, verso la restituzione nelle acque superficiali del reticolo padano.
Il dato potrebbe essere analizzato, di concerto tra Consorzi, Arpa e Associazioni Agricole, per implementare ulteriormente la modellazione del comportamento della falda freatica integrando il modello predisposto da Confagricoltura Pavia.
RISERVE DI NEVE
L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa diventa superflua in quanto a pari data la situazione è di un diffuso accumulo nullo.
LAGO MAGGIORE
Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 30 cm sullo zero di riferimento, in costante calo nelle ultime settimane.
Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.
Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 29 agosto.
*evento temporalesco intenso.
ANDAMENTO FALDA
La falda freatica presenta, come già evidenziato in premessa, una fase di stanca con una fondamentale stabilità del comportamento complessivo, su livelli apprezzabilmente inferiori, a pari data, rispetto al 2021 e al 2023.
Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.
Nota sull’uso delle informazioni:
Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.
Nelle ultime settimane:
Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (febbraio – luglio) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina.
SCALA DI ALLARME
L’accumulo nevoso ormai è scomparso, si ritiene di portare l’indicatore ad 1 su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore mantiene un significativo accumulo: l’indicatore è a 1 su 5. Con riferimento alla falda prosegue comportamento leggermente peggiore rispetto al 2021 e al 2023, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 2 su 5.
Questo porta ad un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 4 su un massimo di 15, in leggero aumento rispetto alla precedente analisi ma sempre in condizioni di ragionevole tranquillità, soprattutto vista la fase terminale del fabbisogno irriguo. Autore: Alberto Lasagna.
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