Lo sviluppo del progetto Neurice
Nella prima fase, i ricercatori hanno introdotto alleli di tolleranza alla salinità in alcune varietà di riso locali utilizzate in Spagna, Italia e Francia. La tecnica utilizzata per fare questo è stata chiamata introgressione genetica (che è una classica tecnica di miglioramento genetico non transgenico). Una volta introdotti gli alleli nelle varietà locali, sono stati valutati in una serra in idroponica al fine di rilevare quelli che meglio tolleravano la salinità.
Conclusa la valutazione in serra, quelli che hanno ottenuto i risultati migliori sono stati testati in campo per vedere il loro comportamento agronomico, confrontando i loro risultati in campi salinati e non salinati. Infine, tra tutti quelli valutati sul campo, sono state commercialmente registrate sei varietà (due in Spagna, due in Francia e due in Italia).
La dichiarazione del professor Salvador Nogués su Neurice
In termini di produzione di riso in Spagna, l’IRTA e la Càmara Arrossera del Montsià sono state responsabili della valutazione delle varietà locali che tollerano la salinità ed hanno selezionato le due che si sono comportate meglio, da inserire nel registro. Oltre ai risultati di produttività, hanno anche valutato la qualità, il valore nutrizionale e le prestazioni in azienda.
Il coordinatore e professore di fisiologia vegetale presso l’Università di Barcellona, Salvador Nogués, afferma: «Con questo progetto, siamo riusciti a sviluppare una serie di varietà di riso resistenti alla salinità, di cui sei scelte che sono state inserite nel registro. Queste nuove varietà di riso consentiranno al settore di disporre di nuovi strumenti per combattere la salinizzazione dei campi derivanti dall’innalzamento del livello del mare a causa dei cambiamenti climatici e per combattere il problema della lumaca della mela». Inoltre, nell’ambito del progetto Neurice, centinaia di varietà di riso sono state sequenziate alla ricerca di nuovi geni correlati alla tolleranza alla salinità al fine di migliorare le linee varietali ottenute in futuro, afferma Nogués. Il passo successivo, una volta sottoposto alla registrazione, è di renderli disponibili ai coltivatori in modo che possano essere resi disponibili ai produttori di riso entro il 2022.