Nel corso degli incontri dell’Ente Risi con gli agricoltori della provincia di Pavia, Paolo Bergamo di ERSAF Lombardia Mariangela Ciampitti e Stefano Sacchi hanno illustrato le problematiche legate ai nematodi del riso: Aphelencoides Besseyi (malattia della punta bianca) e Meloidogyne Graminicola (nematode galligeno). Per quanto riguarda il primo nematode citato, Bergamo ha confermato la sua diffusione tramite la semente del riso. Dalle analisi compiute da ERSAF sui campioni di semente esaminati in Lombardia nel 2024 risulta che il 28% delle partite certificate hanno evidenziato la presenza del parassita. Tuttavia, ha precisato, « le ditte sementiere possono richiedere di poter sottoporre i campioni positivi ad una sanificazione e quindi richiedere una nuova certificazione». Per quanto riguarda invece il nematode “galligeno”, non sono stati segnalati nuovi focolai di infezione durante i controlli del 2024 in Lombardia.
LA LOTTA AL NEMATODE
Nelle aree “infestate” risulta comunque obbligatoria la lotta al parassita mediante uno dei seguenti metodi:
- Allagamento continuo dei terreni
- Coltivazione “trappola” di riso con successiva distruzione della stessa, prima della coltivazione di una varietà precoce di risone
- Avvicendamento del terreno con mais o altra coltivazione raccomandata.
Dopo che, per tre anni consecutivi, non è stata riscontrata la presenza del parassita nei terreni sottoposti a vincolo, gli stessi vengono dichiarati “sanificati” e decadono le limitazioni imposte dalla Regione.
Nel 2024 in Lombardia risultavano “infestati” 2.154 Ha, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Autore: Franco Sciorati
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